Che non bisognerebbe mai andare a fare la spesa da affamati per non rischiare di riempire il carrello di snack e alimenti gratificanti ma poco sani è noto. Ma che l’appetito sia in grado di influenzare anche altre scelte di vita, come quelle lavorative, è ancora un aspetto poco esplorato.
A questo proposito, cerca di fare chiarezza uno studio appena pubblicato su Psychonomic Bulletin & Review condotto dal dipartimento di psicologia dell'Università di Dundee in Scozia. I ricercatori hanno rilevato nei soggetti testati che la fame alterava significativamente il loro processo decisionale, rendendoli impazienti e più propensi ad accontentarsi di una piccola ricompensa che arrivava prima rispetto a una prospettiva migliore ma in un tempo più lontano.
In particolare ai partecipanti dell’esperimento sono state rivolte delle domande relative a cibo, denaro e altre ricompense, sia quando erano sazi sia quando erano affamati dopo avere saltato un pasto. Ad esempio, quando i soggetti erano sazi erano disposti ad aspettare 35 giorni per raddoppiare una ricompensa, mentre da affamati il tempo di attesa crollava a soli 3 giorni.
Il lavoro si è ispirato a un notissimo studio americano di qualche anno fa nel quale ai bambini era stato offerto subito un dolcetto (marshmallow), oppure l’alternativa di aspettare 15 minuti e ricevere 2 dolcetti. Con il risultato che i bambini che avevano saputo aspettare avevano mostrato negli anni seguenti dei migliori risultati scolastici e relazionali.
Se chiedete un aumento, fatelo a stomaco pieno
E proprio come i bambini, anche gli adulti dello studio scozzese hanno preferito mangiare poco e subito piuttosto che dopo e di più. Tuttavia sentirsi affamati modificava nello stesso modo le preferenze per i premi estranei all’alimentazione: un piccolo aumento di stipendio, una gratifica nel lavoro, alternativi a una gratificazione maggiore ma più lontana, da affamati veniva accettato, mentre dopo i pasti la situazione si ribaltava.
"Abbiamo scoperto che le scelte delle persone quando hanno fame cambiano decisamente se sono a breve o a lungo termine”, specifica Benjamin Vincent, autore principale dello studio. "Questo è un aspetto del comportamento umano che potrebbe essere potenzialmente sfruttato dagli esperti di marketing (e magari anche dai datori di lavoro), quindi le persone devono sapere che le loro preferenze possono cambiare quando sono affamate.”
Insomma, d’ora in poi, non solo la spesa ma mai più decisioni e colloqui importanti se la pancia brontola!