Se dovessimo riassumere il messaggio chiaro venuto fuori dallo studio dell'Università del Surrey (Regno Unito) pubblicato sul Journal of Health Psychology in merito al cibo da strada ci sarebbe da riflettere parecchio.
Dai risultati emerge che consumare cibo camminando per strada porta ad assumere un pericoloso surplus di calorie e grassi nocivi ben maggiore della già deleteria abitudine di consumare cibo mentre si guarda un film o la televisione!
Per determinare questo sessanta giovani donne sono state sottoposte a una serie di test lasciando consumare diversi tipi di cibi in diverse situazioni (per strada, in studio, davanti alla televisione, ecc).
Vi lascio approfondire il tutto leggendo l'intero articolo che per chi lo ha perso ieri comparirà presto sul sito del quotidiano.
Colpisce in particolare una cosa però, dallo studio sembra che il cibo ingurgitato mentre si cammina sia in qualche modo “dimenticato” o non avvertito dal cervello che proprio per questo tende a incamerare porzioni maggiori.
In sintesi la distrazione e la non consapevolezza del momento in cui si consumano i cibi fa più danni a livello di salute di ogni altra circostanza di vita.
Il che porta a indicare come, un dato in realtà che dovrebbe essere palese da secoli se non da sempre, non può esistere alcuna dieta efficiente se non c'è in parallelo un pensiero ben preciso sul cibo, sul suo consumo, sulle reali esigenze personali (molto ben indicate dall'organismo se si ha la saggezza di ascoltarlo) e sul valore del momento del consumo.
Conforta se non altro sapere che all'interno della magnifica tradizione regionale Italiana di cucina esistono da sempre soluzione per consumare cibo in maniera pratica più equilibrate e meglio sopportabili dall'organismo se non altro a livello di componenti nutrizionali.
Così nell'accompagnare l'articolo del Corriere mi è stato chiesto di riprendere una di queste ricette, provarla in chiave più equilibrata e renderla fruibile ai lettori.
Così questa mia ricetta di Erbazzone oltre che per i lettori del quotidiano la rendo disponibile anche agli amici che mi seguono sul blog.
Non voglio compiacermi da solo, ma posso dirvi che con mia sorpresa questa torta salata è venuta talmente buona che non ostante la cospicua dose di verdure verdi i miei bimbi l'hanno divorata alla velocità della luce chiedendo presto il bis!!!
Erbazzone del contadino
Ingredienti per 4 persone:
- 130 g di farina bianca,
- 50 g di farina integrale,
- 1 bicchiere scarso di latte,
- 3 porri,
- 8 foglie di salvia,
- 400 g circa di verdura verde lessata (erbette, bietole, tarassaco, ecc),
- 3 cucchiai di parmigiano grattugiato,
- olio extravergine d'oliva,
- sale
Preparazione
- Impastare le due farine con un pizzico di sale, 1 cucchiaio d'olio e il solo latte sufficiente a formare un composto morbido, coprirlo e conservarlo al fresco.
- Affettare finemente i porri puliti, rosolarli per 10 minuti insieme alla salvia e 2-3 cucchiai di olio, aggiungere le verdure lessate tritate in precedenza, salare e cuocere per 10 minuti circa aggiungendo in ultimo il parmigiano.
- Stendere sottilmente i 2/3 dell'impasto, rivestire una tortiera da 28 cm circa con bordi alti e distribuire dentro il ripieno di verdure.
- Coprire con il restante impasto steso sottile rivoltando su di esso i bordi di pasta rimanenti in modo da sigillare bene il tutto, bucare con una forchetta e oliare leggermente, cuocere nel forno caldo a 190 gradi per circa 30 minuti.
‘Veganizzo’…come sempre…basta insaporire con un alternativa al parmigiano! ottima idea
Ciao Elena,
aspetterò con piacere il tuo parere sulla versione “veganizzata”!!!
A presto
Giuseppe
Anche io veganizzata, tofu aromatizzato e una spolverata di lievito in scaglie. PERFETTA.
Ciao Simone,
ottima versione direi!!!
Sarà certamente utile a molti altri lettori!
Grazie e a presto.
Giuseppe