Sono stato via molto lontano per lavoro e quindi ho trascurato un po’ il blog in questi giorni, mi rimetto al lavoro per recuperare il terreno perso mettendo insieme le ultime cose scritte riguardanti la pasta e la sua gestione con il piacere di ritrovare una pianta selvatica ricca di spunti per chi opera in cucina.
L’unione avverrà in realtà domani dove pubblicherò una ricetta completa di primo piatto con il formato di pasta scelto abbinato ai fantastici germogli di luppolo selvatico che crescono ancora per qualche giorno nel pieno della natura alle prese con una primavera un po’ indecisa!!!
Intanto per ingolosirvi vi metto una piccola foto con il piatto che sarà domani e nel frattempo raccolgo alcune delle informazioni sui germogli di luppolo selvatico che già lo scorso anno avevo messo a disposizione dei più curiosi.
In questo modo se vi siete persi le mie note al riguardo scritte in passato potete oggi rivederle qui agevolmente sapendo che saranno messe a frutto nel piatto di domani!!!
I germogli in questione si trovano abbondanti e folti lungo la terra che costeggia i corsi d’acqua, nelle aree intorno a boschi e boscaglie spesso mimetizzato da altre piante del medesimo colore, lungo i cigli delle stradine di campagna e montagna scegliendo però quelle in cui le macchine passano raramente.
Di questa pianta si raccoglie la parte superiore i cosiddetti getti che in cima ricordano vagamente un esile asparago tanto che in alcune zone vengono definiti impropriamente “asparagi selvatici”, diciamo i primi 20-25 cm circa.
Questo per comodità di raccolta perché poi in realtà nel momento di pulirli si tengono giusto i getti di cima fino alle prime foglie, in pratica la parte più tenera e gustosa tralasciando quella più fibrosa e via via più amara e meno gradevole.
La cottura è molto breve e può avvenire per lessatura in poca acqua o a vapore per un tempo che a seconda delle quantità preparate varia dai 5 ai 10 minuti, ma ci sono occasioni per utilizzare le cime anche a crudo ad esempio in frittelle, frittate, risotti e altro.
Il bello è che malgrado la cottura questi germogli e steli mantengono un bellissimo colore anche una volta sottoposti al calore dei fornelli e contatto con l’acqua bollente, una prerogativa in realtà rara tra gli ortaggi verdi che spesso hanno bisogno di accorgimenti in più per mantenere il loro bel colore di partenza.
In ogni caso da questa preparazione di cottura preliminare si può partire per realizzare un infinità di ricette imitando un po’ tutti gli usi dei classici asparagi e molto di più a dire il vero.
Io vi consiglio di approfittarne, la raccolta non è difficile, anche riconoscerli è semplice basta vederli una volta per capire bene.
Ma soprattutto passerete bellissime ore all’aria aperta rigenerando il corpo, l’anima e lo spirito sia da soli immersi nei vostri pensieri profondi, sia in compagnia dei vostri cari, in particolare se sono bimbi felici di scoprire e esplorare il mondo, una magia che da adulti spesso perdiamo purtroppo!!!