Qualche notizia in più sull’avocado visto che ho parlato di recente della bella realtà di una produzione nazionale localizzata in Sicilia e che porta al reperimento di una buona qualità di un frutto dalle innumerevoli qualità organolettiche e di salute.
Iniziamo con il dire che in genere la raccolta si effettua quando il frutto è ancora acerbo perché la maturazione continua in seguito, per questo motivo bisogna prestare attenzione all’acquisto, il rischio è procurarsi esemplari dalla consistenza troppo dura.
Se viene utilizzato a breve termine meglio preferire varietà con una polpa uniformemente morbida che non presenta parti molle al tatto, se il consumo avviene dopo qualche giorno preferite esemplari più sodi ma mai eccessivamente duri.
La buccia deve essere sempre brillante e non opaca, non presentare macchie scure pronunciate che spesso sono in realtà presenti se si osserva bene mimetizzate magari dalle varietà di avocado con buccia scura e purtroppo sono l’indizio di deterioramento forte interno.
Ma attenzione va riposta anche a tagli e lacerazioni, inoltre nel sollevare il frutto meglio accertarsi che il peso sia consistente in relazione alle dimensioni.
La conservazione è in relazione al grado di maturità del frutto, se ha già raggiunto la giusta morbidezza meglio metterlo nel frigorifero per non più di 2-3 giorni, in caso contrario lasciarlo a temperatura ambiente in un sacchetto di carta chiuso per favorire i processi di maturazione.
Un volta aperto e esposto all’aria la polpa di avocado di ossida con facilità assumendo un colore scuro e nerastro, anche se la velocità di ossidazione dipende dalle varietà usate.
In ogni caso se non si utilizza subito conviene bagnare la polpa con succo di limone, per altro il sapore di questo agrume oltre a proteggere si abbina perfettamente a quello dell’avocado.
E per rinforzare il ruolo del limone è preferibile conservare il nocciolo del frutto insieme alla polpa, una sinergia interessante e utile.
