Per i medici sono “annessi della pelle”. Ma quanti di noi liquiderebbero così i capelli e le unghie? Strumenti di fascino ed elementi di bellezza per ogni donna (e anche per molti uomini), possono però diventare un problema, soprattutto in estate, quando devono resistere alle aggressioni di tanti nemici, come il sole, la salsedine, il vento e il calore. Che fare, allora, per mantenerli seducenti e sani, e per affrontare in bellezza le agognate vacanze?
Vento, sole, sale e cloro
Sotto il sole i capelli vanno protetti con la stessa attenzione che riserviamo alla pelle, perché anch’essi subiscono i danni dei raggi ultravioletti, della salsedine, del cloro delle piscine e di tutti gli altri agenti esterni che possono renderli più deboli, fragili e sfibrati, facendoli apparire più secchi e opachi. Per avere belle chiome bastano alcuni accorgimenti di buon senso, come selezionare prodotti cosmetici adatti al proprio tipo di capelli.
Si inizia la mattina. Prima di uscire per raggiungere una meta outdoor è preferibile raccogliere i capelli lunghi in code, trecce o chignon, per proteggere le lunghezze dagli agenti esterni, e pettinare all’indietro quelli corti. È opportuno anche indossare sempre un copricapo (foulard, bandane o cappelli, meglio se in paglia o fibre naturali), possibilmente dopo aver applicato sui fusti dei capelli e sul cuoio capelluto un prodotto di protezione specifico contenente filtri UV. Si può scegliere tra quelli in olio, in crema o in gel, e l’applicazione va ripetuta ogni 2-3 ore.
A fine giornata, i capelli vanno detersi con lo shampoo e nutriti con il balsamo. E poi, almeno una volta a settimana, va fatta una maschera intensiva da lasciare in posa. Il balsamo e le maschere condizionanti sono fondamentali per il trattamento cosmetico dei fusti dei capelli e non dovrebbero mai mancare nella beauty routine, soprattutto quando si va al mare o si svolgono attività en plen air. Se raggi solari, acqua di mare e cloro delle piscine hanno reso i capelli secchi, opachi e indisciplinati è necessario ripetere più spesso, anche ogni sera, l’applicazione di maschere da tenere in posa, come impacchi e prodotti intensivi.
Sia prima, che durante e dopo l’esposizione al sole (e soprattutto in caso di doppie punte) sono di grande aiuto i prodotti oleosi a base di ingredienti come, ad esempio, l’olio di argan o quello di cocco. Le nuove e moderne formulazioni sono molto efficaci nell’aiutare a ristrutturare, nutrire, proteggere e rendere più bella la capigliatura.
Fuori le unghie
Con il sole sono sotto i riflettori. Non c’è momento, infatti, come l’estate in cui le unghie di mani e piedi sono esposte e valorizzate con smalti colorati e lucenti, e con applicazioni di strass e brillantini, come fanno le appassionate di nail art. Se stare al sole e all’aria aperta aiuta il benessere generale dell’organismo (ad esempio promuovendo la produzione di vitamina D) le unghie possono risentire dei possibili danni causati dagli agenti esterni. Oltre all’abituale ‘manutenzione’, bisogna avere maggiori attenzioni per proteggerle da radiazioni solari, salsedine, sabbia, cloro e gli altri agenti potenzialmente dannosi, che interagiscono negativamente anche con la struttura ungueale.
La routine di bellezza estiva per unghie e dintorni richiede di idratarle, mattino e sera, con una crema nutriente o con un olio vegetale (come, ad esempio, quello di mandorle dolci) e di effettuare un trattamento esfoliante “dolce” alle mani almeno una volta alla settimana. Se le unghie sono fragili o sono diventate più deboli è bene usare prodotti specifici. Come quelli, ad esempio, che contengono aloe o oli essenziali (come rosmarino e lavanda), o come gli oli nutrienti e reintegranti da massaggiare, argan, calendula o rosa mosqueta (ne bastano un paio di gocce).
Smalto sì, ma non sempre
Per avere unghie perfette occorre abbandonare (almeno per un po’) il piacere di mostrarle dipinte a tutti i costi. L’ideale sarebbe sfruttare l’estate per farle riposare e tenere la lamina ungueale più libera, in particolare dai trattamenti più difficili da mantenere, applicare o rimuovere. Bisognerebbe, quindi, evitare il ricorso costante a smalti semipermanenti o alla vera e propria ricostruzione con il gel, perché, per essere effettuati e rimossi, questi trattamenti richiedono prodotti molto aggressivi (remover e lima), che nel tempo possono intaccare la resistenza della lamina, sfaldando le unghie e rischiando di farle crescere più fragili.
Anche con lo smalto tradizionale è bene non esagerare. Meglio tenerlo 2-3 giorni e passarne altrettanti con le unghie nude, in modo che si ripristini la lamina e l’area cutanea che la circonda. Così facendo, si riducono gli ispessimenti cheratinici delle unghie, si evita l’eccessiva secchezza e la desquamazione delle cuticole, così come l’ammorbidimento della lamina, che rendono le unghie fragili, facili alla rottura e all’ingiallimento. Anche quando si elimina lo smalto tradizionale occorre un’attenzione in più: meglio evitare i solventi troppo strong e preferire quelli delicati o a base oleosa, o le salviette specifiche rimuovi-smalto.