Il 25 novembre è stata presentata online la Guida Michelin 2021. Un'edizione che ha visto scomparire, anche a causa del lockdown, dalla Rossa - per sempre o per non avere ancora idee sulla riapertura - alcune prestigiose insegne come il ristorante Lume a Milano e il Combat Zero di Rivoli.
Eppure sono stati anche tanti i nuovi ingressi insigniti della loro prima stella, come Antonio Ziantoni, che ha anche vinto anche il titolo di Giovane dell'Anno. E qualcuno ha raggiunto anche la seconda...come il D'O di Davide Oldani, certamente uno dei protagonisti dell'edizione.
Ma la novità principale per gli amanti della cucina naturale è senza dubbio l'introduzione della Stella Verde. Di cosa si tratta: della nuova gratificazione che può essere data ai ristoranti particolarmente attenti alla sostenibilità.
Chi puntando sull'autoproduzione, chi sull'etica antispreco, per questo primo giro sono stati ben 13 i ristoranti italiani ad ottenerla. Scopriamo quali:
Guida Michelin 2021: i ristoranti con la Stella Verde
A conquistare il riconoscimento che da quest'ultima edizione verrà assegnato agli indirizzi che più di altri si distinguono per il loro approccio etico e sostenibile sono stati:
Gardenia di Mariangela Susigan a Caluso (TO)
Don Alfonso 1890 di Alfonso ed Ernesto Jaccarino a Sant'Agata sui Due Golfi (NA)
Osteria Francesca di Massimo Bottura a Modena
Dattilo di Caterina Ceraudo a Strongoli (KR)
Lazzaro 1915 di Piergiorgio Siviero a Pontelongo (PD)
Virtuoso Gourmet - Tenuta Le Tre Virtù di Antonello Sardi a San Piero a Sieve (FI)
Joia di Pietro Leemann a Milano
D'O di Davide Oldani a San Pietro all'Olmo (MI)
l'Ciocio - Osteria di Suvereto di Fabrizio Caponi a Suvereto (LI)
Casa Format di Igor Macchia a Orbassano (TO)
St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano (BZ)
Caffè La Crepa di Franco Malinverno a Isola Dovarese (CR)
Lanterna Verde di Roberto Tonola a Villa di Chiavenna (SO)
...con l'augurio che nell'edizione 2022 siano la Guida Michelin assegni la Stella Verde ad ancor più ristoranti nostrani.