Falsi miti a tavola
Ecco perché le donne non devono avere paura della soia

È un falso mito che continua a resistere, quello dell’effetto pericoloso della soia sui tumori femminili. Tuttavia le evidenze scientifiche ormai lo hanno smontato, come ribadisce l’importante Associazione americana per la ricerca sul cancro. Ecco come capirne un po’ di più

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Mi spiace ma, sai, io non posso mangiare la soia, e neanche l’edamame, la bevanda, il tofu, il tempeh…". Forse avete pronunciato oppure sentito da un’amica una frase del genere.  E in effetti la soia e i vari alimenti derivati da questo legume, da anni vengono considerati un pericolo per le donne, specialmente per quelle che hanno avuto un tumore al seno, perché aumenterebbero il rischio di riammalarsi, o anche di ammalarsi.

Un falso mito – come ribadisce bene la grafica dell’AICR USA - che resiste anche se ormai da anni la ricerca scientifica afferma proprio il contrario. Tutto è nato perché la soia - un legume ricchissimo di sostanze nutritive (proteine, grassi buoni, fibre, calcio, ferro) - contiene svariati fitocomposti. Un sottogruppo di questi composti vegetali imita molto lievemente gli ormoni estrogeni, e ciò ha contribuito all'idea che il consumo di soia risulti poco adatto alle donne in quanto interferirebbe con i livelli ormonali, aumentando così il rischio dei tumori estrogeno sensibili, come quelli più frequenti della mammella.

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Eppure questa convinzione è errata: tutte i principali lavori scientifici hanno dimostrato che il consumo di soia non è rischioso ma semmai neutro. O che, semmai, può diminuire il rischio di tumore al seno, come ha affermato già questo studio nel lontano 2006. E ad affermare il ruolo neutrale e semmai protettivo per la salute in generale esercitato da soia e derivati, è l’Associazione americana per la ricerca del cancro (AICR USA) che non solo ha inserito la soia tra i 22 cibi che a oggi hanno dimostrato di esercitare un effetto protettivo dai tumori, ma nel suo sito contiene più articoli dedicati alla soia. Parlando del fatto che la soia non aumenti il rischio di recidive, o smontando la convinzione che i fitoestrogeni e altri composti della soia facciano male (ricordando, ancora una volta, che gli effetti sugli animali da laboratorio non sono automaticamente sovrapponibili a quegli sugli umani: noi donne, ad esempio, metabolizziamo i fitoestrogeni in un modo diverso rispetto ai topini…).

Fonte immagine: AICR USA

Ecco perché le donne non devono avere paura della soia - Ultima modifica: 2022-02-24T12:43:39+01:00 da Barbara Asprea

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