Sentiamo giustamente spesso parlare del beta-carotene per la sua grande importanza a livello di salute e benessere, questo nutriente è infatti uno dei precursori della fondamentale e vitale vitamina A e non a caso alcuni preferiscono chiamarlo con la dizione di provitamina A.
Il potere antiossidante del beta-carotene è di elevato spessore e si pone come forte barriera protettiva e difensiva rispetto a molte patologie e disfunzioni organiche dell’organismo.
Il nome come è evidente deriva dalla capacità di questa sostanza di colorare principalmente di arancione gli ortaggi in cui è contenuto, ma non necessariamente visto che buone quantità di beta-carotene si trovano in diverse verdure a foglia verde.
Istintivamente in un alimento croccante e gustoso al naturale come la carota, l’ortaggio indubbiamente più rappresentativo in termini di beta-carotene, si potrebbe pensare che il maggior vantaggio lo si ha nel consumo a crudo magari sgranocchiando piacevolmente e in maniera molto pratica pezzi di ortaggio interi semplicemente puliti.
Il che fa senz'altro molto bene in generale considerando le altre molteplici e benefiche sostanze contenute nelle carote, il problema del beta-carotene è che per ragioni strutturali si trova in realtà molto all’interno dei tessuti vegetali e per venire assimilato meglio dall’organismo deve essere in qualche modo facilitato nella sua uscita.
Se a crudo, quindi, la scelta migliore è quella di tagliare molto finemente l'ortaggio o ancora meglio grattugiarlo esponendo a una massa molto estesa la sua polpa e portando alla luce come un prezioso tesoro questa sostanza importante.
Questo però ancora non basta fino in fondo, la percentuale di beta-carotene assorbita o meglio bioaccessibile è ancora nell’ordine di poche percentuali che pur aumentando man mano che si sminuzza e si frulla porta a sprecare gran parte della preziosa sostanza.
La svolta reale è quando la carota viene posta a cottura, in questo modo l’ammorbidimento delle fibre favorisce di molto la disponibilità di beta-carotene e anche qui contano le dimensioni, più i pezzi cotti sono piccoli più il “raccolto” è abbondante o in parallelo più la nostra masticazione è efficiente più assimiliamo salute.
Una altro fattore importante che favorisce tutto questo è la presenza di un grasso buono come l’olio extravergine d’oliva che funge da veicolo preferenziale e allo stesso tempo protettivo nell’assorbimento del beta-carotene.
Nella pratica di cucina possiamo allora regolarci secondo questi parametri senza mai escludere nulla; consumare con piacere le carote a crudo preferibilmente già ridotte in piccole parti piuttosto che masticate intere, ricorrere senza preoccupazioni alla cottura scegliendo il condimento giusto di accompagnamento.
E come cottura il riferimento in assoluto è certamente quella a vapore, carote a fette, cubetti o altro con un velo di olio extravergine finale, spezie e erbe aromatiche rinunciando magari all’abusato sale è quanto di meglio possiamo fare per gustare carote e ortaggi simili ricchi nel prezioso beta-carotene!!!