“Mi state chiedendo di raccontare una genesi marziale che ha più di 4.500 anni e che fonda le sue radici sulla Medicina Tradizionale Cinese e sul Taoismo in 2 pagine?”
Sì, evidentemente gliel’abbiamo chiesto.
Barbara Malinverno è Maestra nazionale Coni/Csen di Tai Chi Chuan e Qi Gong; studia e pratica da oltre 30 anni le discipline interne taoiste e collabora a livello nazionale con medici occidentali e orientali. La intervistiamo dopo aver letto il suo libro, che osserva ed approfondisce un importante legame tra la postura del corpo e la qualità delle emozioni.
Il Tai Chi nasce diversi millenni fa in Cina su una base medica e filosofica. Nei secoli ha codificato una vera e propria Ginnastica Medica che a tutt’oggi viene usata in diversi Paesi del mondo come Ginnastica Preventiva per alcune patologie importanti (Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla…).
Cosa intendi per Ginnastica Medica?
Allenare il Corpo e quietare la Mente, questa è la Ginnastica Medica del Tai Chi. Mantenere elastici i tessuti (muscoli, tendini, fasce), rinforzare le ossa, costruire un “radicamento” verso terra, muovere le nostre articolazioni in asse con la colonna vertebrale, allenare il Corpo alla salute; l’utilizzo corretto del respiro (Respiro Verticale) mantiene ossigenato il sangue con successivo riequilibrio della circolazione sanguigna. Un buon respiro può sciogliere contratture fisiche/emotive, portando la nostra Mente in uno stato di ascolto del presente.
Il Tai Chi è un’Arte Marziale?
Il Tai Chi nasce anche come Arte Marziale, dove in cinese l’ideogramma “marziale” significa non recare danno a sé stessi. Conoscere bene il proprio corpo e allenarlo nella vita di tutti i giorni (come stiamo seduti, come camminiamo, come carichiamo il peso sulle ginocchia…) permette di non “recarci danno”; impostare la nostra visuale con lo sguardo all’orizzonte consente di padroneggiare meglio il nostro stare ed osservare il Mondo. Questo inoltre fa sì che la parte emotiva possa essere regolata con più consapevolezza senza carichi eccessivi di stress.
Come quest’arte marziale ci insegna a evitare e a reagire a un colpo fisico, può aiutarci anche di fronte a un “colpo” emotivo?
Certamente. Il Tai Chi ci insegna a riconoscere l’emozione che scaturisce da un atteggiamento che riteniamo spiacevole nei nostri confronti e permette di allenare il corpo a deviare (far fluire altrove) la forza che ci fa arrabbiare/intristire/impaurire. Ecco allora che imparare a muovere il Corpo in maniera fluida, con movimenti circolari, lenti e in armonia con il Respiro, ci permetterà di “far fluire altrove” l’emozione disturbante quando necessario.
Quindi se alleniamo la postura alleggeriamo il nostro carico emotivo?
Il perno fondamentale su cui il Tai Chi ha codificato tutti i suoi esercizi è la Postura. La nostra Postura è il risultato di come è allineata la colonna vertebrale, di come percepiamo il peso del nostro corpo nello spostamento nello spazio, di come siamo abituati a tenere la testa, di come e quanto permettiamo alle emozioni di condizionare il nostro vivere quotidiano. Un senso di frustrazione, di rabbia o tristezza può, a lungo andare, portare il nostro Corpo verso uno stato di contrattura muscolare e fasciale con conseguente sviluppo di problematiche, lievi o meno lievi. Per la Medicina Tradizionale Cinese le Emozioni muovono il Qi (Energia) e non esistono emozioni “buone” o “cattive”: tutte (rabbia, tristezza, paura, gioia, pensiero ricorrente) sono necessarie, nella giusta dose, per il continuo cambiamento che avviene in noi tutti i giorni. Il Tai Chi ci aiuta a far fluire le emozioni in maniera più “naturale”: arriva un cattivo pensiero? Non gli permetto di prendere il sopravvento e soprattutto non mi identifico totalmente con esso, sposto cioè la mia attenzione altrove, ad esempio nell’esecuzione di alcuni esercizi di Respiro Verticale. Se la nostra Mente è impegnata nell’esecuzione di un esercizio di Tai Chi dove è necessaria attenzione per poterlo svolgere, allora naturalmente non potrà essere impegnata con il cattivo pensiero.
Nel concreto da dove si può iniziare?
L’unica ciliegina taoista che ancora manca sulla nostra torta del Tai Chi si chiama in cinese (Yì): Intenzione. Vale per qualsiasi cosa a cui noi teniamo: cucinare, dipingere, scrivere, studiare… tutto ciò che facciamo ha bisogno della nostra Intenzione per creare al meglio ciò che vogliamo realizzare. Per prenderci cura di noi, possiamo usare la nostra Intenzione per programmare una giornata-tipo con alcuni semplici ma efficaci esercizi di Tai Chi. Non serve un abbigliamento o attrezzatura particolari, basta un piccolo luogo tranquillo dove potersi muovere e respirare. Nel libro Tai Chi e Postura vengono spiegati molto dettagliatamente gli esercizi da svolgere al mattino prima di alzarsi, durante la giornata e alla sera prima di coricarsi.
Dopo quanto tempo di esercizi quotidiani ne sentiremo i benefici?
Anche solo dopo alcune sessioni di Tai Chi possiamo già sentire i benefici che derivano dal muovere il nostro Corpo in armonia con il Respiro, quietando così la nostra Mente. Tutto sta nell’intenzione. L’Intenzione è quella buona “maestra” che decidiamo di seguire per poter realizzare i nostri sogni. Se quindi riteniamo sia arrivato il momento giusto per iniziare un nuovo modo di vivere in salute, in armonia con la nostra Postura e con le nostre emozioni, benvenute/i nella pratica del Tai Chi!