Poiché mi ero ripromesso in un recentissimo intervento di postare una ricetta di biscotti integrali alla fine ho pensato che avrei fatto prima a crearne una nuova.
Complice il fatto di aver trovato uno spazio libero nel lavoro di cucina di oggi.
Certo si è trattato di creare avendo a disposizione quello che rimaneva in dispensa senza la possibilità di programmare e studiare apposta gli abbinamenti.
Ma questa in realtà è una delle cose più belle che può accadere in cucina insieme a quella di ritrovarsi a lavorare a “mani nude” senza che strumenti tecnologici raffinati facciano gli immancabili miracoli di confezionamento, lavorazione e trasformazione.
Comunque a parte queste mie divagazioni avevo a disposizione carote, uvetta, solo zucchero di canna, per fortuna farina integrale anche se non molta, della buona farina fioretto di mais, l’immancabile olio di olive, uvetta, noci o mandorle, uova che però ho preferito non usare, latte vaccino e vegetale.
Anche altro in realtà, ma ho preferito concentrarmi su questi ingredienti per capire anche come da una potenziale difficoltà di non scelta possa nascere qualcosa di interessante e buono, oltre che molto, molto sano.
Risultato finale ottimo, sono biscotti che non hanno la friabilità dei multi cereali, ma se è per questo neanche quella sgradevole sensazione di cartone che a volta capita di provare.
Lasciati seccare in forno ulteriormente o più praticamente stesi meno spessi possono rimanere ancora più croccanti, se è questo che si desidera.
Sono soddisfatto dell’assenza di uova rispetto al buon risultato finale, direi che per chi vuole essere ancora più salutare lo zucchero di canna non è per niente fondamentale, va bene un buon malto o al limite il miele che avete in casa che se forte, come quello di castagne, vi consente di diminuire anche del 30 % la dose di dolcificante necessaria.
Vedrò di pubblicare in futuro anche i biscotti integrali provati negli anni scorsi, per ora eccovi questi.
In ultimo bisognava trovare un nome a questi biscotti, chiamarli semplicemente biscotti integrali era un po’ banale, del resto trovare nomi significativi non è facile e qui mettere nel titolo la sequenza degli ingredienti più importanti, come si fa spesso, era impraticabile.
Allora in onore al primo commento del post di 2 giorni fa, a firma di Sissa, ho pensato di rubare il suo nome e passarlo ai biscotti, lo trovo originale e credo che a lei non dispiaccia.
In caso contrario cambiamo!
Prima della mia ricetta vi segnalo, per chi vuole provare altre soluzioni, questa preparazione di altri biscotti integrali, direttamente da Cucina Naturale.
Biscotti integrali Sissa
Ingredienti per 8-10 persone:
- 100 g di uvetta,
- 1 cucchiaino di buccia di limone grattugiata,
- 200 g di carote,
- 100 g di noci sgusciate,
- 250 g di farina integrale,
- 100 g di farina di mais fioretto,
- 1 bustina di lievito per dolci,
- 100 g di zucchero di canna,
- 75 ml di latte scremato o soia,
- 75 ml di olio di oliva o extravergine dal fruttato leggero, in alternativa olio di girasole o riso,
- cannella in polvere,
- sale
Preparazione
- Mettere a bagno l’uvetta in acqua tiepida per 20 minuti circa, preparare la buccia di limone, pulire le carote e grattugiarle, tritare le noci grossolanamente.
- Mescolare insieme la farina integrale, la farina di mais fioretto, il lievito setacciato, lo zucchero, le noci, le carote e la buccia di limone grattugiati e un pizzico di sale formando una fontana su una spianatoia.
- Mescolare per almeno 1 minuto il latte, l’olio e un poco di cannella macinata (regolando la dose a piacere), versare il composto al centro della fontana e aggiungere l’uvetta scolata dall’acqua e tritata grossolanamente.
- Impastare fino a ottenere un composto morbido da avvolgere in un panno e lasciare risposare in frigorifero per 1 ora.
- Stenderlo allo spessore di 4 mm circa e ricavare dei biscotti tondi o con altra forma a scelta, cuocerli nel forno caldo a 170 gradi per 10 minuti circa, raffreddarli e usarli per la colazione o una merenda pomeridiana.
Oddio :)) No, no, non si cambia il nome! 🙂 Scherziamo!?!? 😉 Che bella-bellissima sorpresa, così di prima mattina, ..primo blog della giornata visitato ..giusto per prelevare l’indirizzo e inserirlo nella blog-roll! Già l’inaspettato aggiornamento mi ha fatto sussultare di piacere per via di questi biscotti che oggi (sì oggi!) farò, ..poi trovarmi coinvolta in questo gioco dei nomi, beh.. che bello!
Grazie del pensiero, lo ho molto apprezzato.
Aggiungo poi che è da un pezzo che cerco una ricetta di biscotti con la carota che mi appassioni a tal punto di farla, ma ancora non è arrivata questa ispirazione vuoi per gli ingredienti o per il procedimento. Guarda caso questi biscotti hanno le carote.. quindi sì, il nome calza a pennello 😐
Domandina: al posto della farina di mais (moroso intollerante), potrei sostiruirla con della farina di semolino o altra farina magari quella semiintegrale tipo 1?
Buona giornata e grazie……..
Sissa
Molto invitanti, sono vegan!!! e, togliendo lo zucchero, anche macrobiotici……..
Ciao Elena,
grazie, se li provi (magari in versione macrobiotica) aspetto anche il tuo commento.
Belli, buoni e pure con versione vegan … m’hanno tirato su il morale in un attimo di sconforto … che si vuole di più! 🙂
Ciao Nadir,
mi dispiace per lo sconforto ma allo stesso tempo sono contento che una mia ricetta ti sia stata utile, una buona cucina dovrebbe rispondere anche a queste “normali” esigenze delle persone invece di perdersi in percorsi semplicemente autoreferenziali.
Che dire? Preparatene una grande scorta per affrontare meglio momenti così poco piacevoli, non risolveranno i problemi ma almeno la loro dolcezza attenuerà l’amarezza dello spirito.
Caro Giuseppe,
oggi in pausa pranzo mi sono messa all’opera e li ho fatti usando la farina di semolino e una miscela di malto di riso + miele di castagno.
Seguendo il tuo consiglio li ho portati con me per la merenda e… sono buonissimi, profumati e sfiziosi.
Presto li pubblicherò, spero non ti dispiaccia.
Grazie 🙂
Sissa
Cara Sissa, ottima scelta sostituire la farina di mais con semolino, penso che hai ottenuto lo stesso risultato come effetto organolettico evitando il problema del mais; io poi adoro il miele di castagno e in generale tutti i mieli, onestamente li preferisco e li considero superiori come resa ai malti, senza voler togliere la grande validità di questi ultimi. No certo non mi dispiace se li pubblichi anzi, significa che l’obbiettivo è stato centrato, io li ho consumati a colazione e hanno soddisfatto molto anche me.
Soprattutto mi danno soddisfazione queste ricette che nascono da attimi di assemblaggio con quello che si ha, una vera soddisfazione e gratificazione autoindotta, permettimi il termine.
A presto
Giuseppe
Mi scuso con tutti, ma oggi è stata una giornata infernale e da questa mattina sono arrivato a poter toccare un computer solo in tarda serata, per cui i commenti sono rimasti in stand-by per un po’ e le mie risposte sono tardate.