Questa ricetta l’ho voluta creare apposta perché stanco di sentirmi dire in vari ambiti, lavorativi e non, che una buona pasticceria prescinde dall’uso del burro e dei latticini, dalle immancabile uova e dalle farine raffinate per i loro pregi tecnici.
Pregi indubbi da un punto di vista tecnico, ma difetti enormi dal punto di vista nutrizionale, preventivo e salutistico, per cui è gioco forza che un’altra via alla pasticceria tradizionale c’è.
E se non c’è tanto vale crearla senza tante remore e altri si stanno già ben muovendo su questo terreno sapiente, per cui ogni contributo, compreso il mio, credo sia il benvenuto.
Tornando ai mini biscotti oggetto del post gli obbiettivi iniziali erano due, avere il più alto numero di fibre possibile e utilizzare come grasso di eccellenza l’olio di olive con tutti i suoi immensi benefici diretti e indiretti.
Poi si è aggiunto il voler escludere uova e latticini per una piccola sfida nata nel momento dell’elaborazione con i miei ragazzi in cucina che conoscendo il mio pensiero hanno pensato bene di sfidarmi su questo terreno.
Sfida vinta? Diciamo di si, nel senso che queste piccole chicche sono buone, gustose e golose e racchiudono in se tutti i vantaggi a cui avevo aspirato, ma la mia ricerca di perfezione, una dannata malattia che hanno spesso i mestieranti di cucina, non mi fa ancora accontentare e credo che alla prossima occasione ci riproverò.
Nel frattempo però mi sono portato a casa per la colazione un bel po’ di questi bocconcini senza copertura di cioccolata, una miniera di fibre per iniziare alla grande la giornata e per diverse mattine ho goduto dei loro benefici, fino a quando sono finiti.
Per cui se oltre a servirli come golosità cioccolatose con un sano ripieno volevate sapere a quali altri usi potevano tornare utili ora siete a conoscenza di un’altra sana alternativa.
Da parte mia un’altra piccola conferma e soddisfazione rassicurante mi è venuta dal buon esito dell’uso del mio amato olio in pasticceria, per l’ennesima volta e contro i tanti scettici ancora convinti del contrario.
Bocconcini integrali ricoperti al cioccolato
Ingredienti per 10-12 persone:
- 500 g di farina integrale,
- 150 g di zucchero di canna,
- 180 g di nocciole sgusciate e tostate,
- 100 ml di olio d'oliva,
- 250 ml circa di latte di soia o altro latte vegetale,
- 1 bustina di lievito,
- circa 180 g di cioccolato fondente
Preparazione
- Frullare le nocciole con lo zucchero non troppo a lungo e mescolarle con a farina integrale e il lievito setacciato mettendo il tutto a fontana su una spianatoia.
- Aggiungere nel mezzo l'olio e quasi tutto il latte, impastare fino a ottenere una massa morbida da equilibrare eventualmente con il latte rimasto.
- Formare delle palline grandi come una nocciola e cuocerle nel forno caldo a 170 gradi per 10-15 minuti circa lasciandole in seguito raffreddare.
- Sciogliere il cioccolato fondente e immergere le palline integrali, disporle su una griglia o un vassoio, conservarle in frigorifero per 30 minuti.
Mi piace molto questo tua linea di tendenza come sempre un po’ ‘fuori dal coro’ per intima convinzione e non per moda…i bocconcini sono semplici e hanno l’aria di essere deliziosi
Grazie Elena,
si sono molto semplici e il cioccolato li rende molto golosi, così anche i più diffidenti davanti all’assaggio avranno modo di ricredersi almeno un po’. L’obbiettivo potrebbe anche essere un po’ questo, spingere più persone a capire l’importanza di scelte alimentare con risvolti alti sulla salute ma senza per questo dover rinunciare alla piacevolezza di mangiare. Uno dei nostri salvagenti più importanti e efficaci.
A presto
Giuseppe
Dimenticavo: la solita curiosità ‘tecnica’…l’uso di olio nei dolci ha sempre bisogno dello zucchero per essere diciamo ‘mitigato’ nel suo sapore? o magari basta usare un olio leggero tipo quello ligure o del lago di Garda? insomma: come vedi l’uso dell’olio di oliva nei dolci dove si usano dolcificanti alternativi tipo malto o succo concentrato di mela? pensi che venga penalizzato il gusto finale?
Ciao Elena,
la tua è una domanda estremamente interessante e opportuna; per ora devo risponderti che ti sei già risposta, nel senso che come hai intuito ponendomi la domanda l’olio di olive ha bisogno dello zucchero o in alternativa del miele per esprimere al meglio le sue prerogative nei dolci e non arrivare ad essere invadente, soprattutto alcune qualità con fruttati spiccati. Ma anche usando fruttati leggeri la natura stessa dell’olio tende a prevalere senza un deciso contrasto dolce. Però è anche vero che non ho ancora sperimentato abbastanza su questo fronte e non escludo che con combinazioni ben calibrate anche l’uso di malti, sciroppi o altro non possa dare i suoi buoni frutti. Tra i dolci che ho pubblicato e messo nei miei libri a base d’olio per ora però consiglierei di rimanere sullo zucchero. Se invece qualcuno ha trovato altre strade e ha voglia di smentirmi, sono qui. Personalmente non mi offendo affatto, è solo crescita e arricchimento.
A presto
Giuseppe
Grazie, ribadisco che trovare un professionista così disponibile è veramente cosa rara!! ed apprezzatissima!!!
Questa, come altre sue ricette da me sperimentate, sarà sicuramente ghiotta e la proverò quanto prima! Volevo sapere cosa intende per “zucchero di canna”, visto che ne esistono diversi tipi, integrali o semiraffinati (Dulcita, Demeraro, ecc.). Grazie.
Buongiorno Miriam,
buona osservazione la sua; ho usato un Demerara perché era l’unico in quel momento a disposizione, ma se avessi potuto avrei usato un Mascobado, molto più intenso e aromatico. Probabilmente non al 100 %, credo tagliato al 50-60 % con il Demerara: se possibile le consiglio di fare così.
Mi faccia poi sapere come è andata la prova.
A presto
Giuseppe
complimenti per questa ricetta e ovviamente mi piace moltissimo il tuo sito….se permetti, ho condiviso questa ricetta nel mio blog.ciao
Grazie molto Valeria, purtroppo ti rispondo un po’ in ritardo, comunque nessun problema a condividere, ci mancherebbe. Appena riesco vado a vedere il tuo blog.
A presto
Giuseppe