A dirlo è uno studio della Oxford University secondo il quale il metodo biologico potrebbe contrastare la continua perdita di biodiversità nei paesi industrializzati
La biodiversità è la misura delle varietà di specie vegetali e animali che vivono in uno spazio dato. Ed è opinione condivisa in tutto il mondo scientifico che una maggiore biodiversità sia vantaggiosa per l’ambiente. Si tratti di una foresta, di una prateria, ma anche di un campo coltivato. Proprio di quest’ultimo aspetto si è occupato un gruppo di ricercatori della Oxford University. Nei campi coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica – questa la loro conclusione - si trova il 34% in più di specie di piante, insetti e altri animali rispetto ai campi coltivati con il metodo convenzionale. Per gli insetti impollinatori come le api la differenza in più di specie presenti sarebbe addirittura del 50%. Gli studiosi hanno analizzato dati risalenti fino a trent’anni fa e hanno riscontrato che questo effetto rimane stabile nel tempo e non mostra segni di decrescita. La ricerca è stata pubblicata ai primi di febbraio sul Journal of Applied Ecology.
“Il nostro lavoro – afferma Sean Tuck, del Oxford University's Department of Plant Sciences, primo autore dello studio – mostra che l’agricoltura biologica, come alternativa all’agricoltura convenzionale può produrre significativi benefici a lungo termine sulla biodiversità. I metodi dell’agricoltura biologica possono contrastare la continua perdita di biodiversità nei paesi industrializzati”.
“Più ricerche sull’impatto dell’agricoltura biologica – aggiunge Sean Tuck – sono invece necessarie per le regioni tropicali e subtropicali. Per esempio non ci sono studi sulle banane e sui frutti del cacao biologici, due dei più popolari prodotti biologici che si trovano nei supermercati europei. Al momento, non siamo in grado di dire se acquistare banane e cacao da agricoltura biologica ha qualche effetto positivo sull’ambiente”.