Secondo uno studio italiano, infatti, l’impatto ambientale della dieta vegana è 2,8 volte inferiore di quella vegetariana (con consumo di uova e latticini) e 4,63 volte inferiore di quella onnivora (con anche carne)
Sul numero di settembre della rivista scientifica internazionale ''Foods'', è stato pubblicato un articolo di autori italiani che calcola e confronta l'impatto ambientale di tre diverse tipologie di dieta: vegana (100% vegetale), latto-ovo-vegetariana (include latticini e uova ma esclude ogni tipo di carne e pesce), onnivora. Ne riferisce una nota dell’agenzia Asca. Il risultato, a conferma di altri studi in questo settore, dimostra come la dieta di gran lunga meno impattante sia quella vegan, fornendo anche precise indicazioni numeriche. Il titolo dell'articolo è’ ‘Impatto ambientale totale di tre schemi dietetici in relazione al contenuto di cibi animali e vegetali'' (Reference: Baroni, L.; Berati, M.; Candilera, M.; Tettamanti, M. Total Environmental Impact of Three Main Dietary Patterns in Relation to the Content of Animal and Plant Food) e utilizza come metodo di analisi l'LCA (Life Cycle Assessment), una procedura standardizzata per la valutazione dell'energia utilizzata e degli impatti sull'ambiente causati dalle attività sotto studio. Secondo lo studio, le diete 100% vegetali hanno un impatto sempre minore delle altre, qualsiasi sia il contenuto calorico. Vengono poi le diete latto-ovo-vegetariane e da ultime, con impatto maggiore, quelle onnivore. In particolare, considerando la dieta da 2400 calorie, l'impatto della dieta vegetariana è 2,8 volte maggiore (vale a dire, è il 280%) di quella vegan; l'impatto dell'onnivora è 4,63 volte (il 463%) quello della dieta vegan. Spiegano gli studiosi: si tratta di numeri molto significativi, a indicare quanto più sostenibile sia una dieta 100% vegetale.