Forse in futuro diventerà di routine consigliare alle gestanti di integrare la loro dieta con supplementi di iodio. Come componente degli ormoni tiroidei, infatti, lo iodio è essenziale per lo sviluppo del cervello del feto. Un recentissimo studio britannico pubblicato su The Lancet ha infatti rilevato un’associazione tra deficit di iodio nel primo trimestre di gravidanza e quoziente intellettivo nel bambino. Sono state analizzate 1040 coppie di mamme e bambini, per i quali era disponibile il dato della concentrazione di iodio nelle urine durante i primi tre mesi di gestazione. I bimbi sono stati quindi valutati per il quoziente intellettivo (QI) all'età di 8 anni. È stata anche valutata la capacità di lettura all'età di 9 anni. Ebbene, i figli delle gestanti che erano risultate carenti di iodio avevano più probabilità di avere i punteggi più bassi sia per il QI verbale, che per la precisione e per la comprensione di lettura. In attesa di ulteriore sviluppi, è bene ricordare che un eccesso di supplementazione di iodio ha l’effetto contrario: inibisce la tiroide, e quindi va fatto solo dietro prescrizione medica e nei giusti dosaggi. L’assunzione di iodio dal cibo è perciò il modo più naturale e senza rischi: le maggiori fonti alimentari di questo minerale sono gli alimenti marini in genere (i frutti di mare, i crostacei, il pesce, le alghe), gli ortaggi - specie se coltivati nelle zone costiere - la carne e le uova. Ecco perciò una bella ricetta “iodiosa” : una zuppa di pesce e frutti di mare, un classico!