Dopo i Comuni di Vallarsa (Tn) e di Malles (Bz), ora tocca a Merano (Bz), Revine (TV) e al Consiglio regionale della Lombardia
Poco più di un anno fa il Consiglio comunale di Vallarsa (TN) ha approvato una mozione che fissava le regole per applicare all’uso dei pesticidi il principio “chi inquina paga”. Poco dopo nel Comune di Malles si è svolto un referendum nel quale il 75% dei votanti si era espresso contro i pesticidi e a favore dell’agricoltura biologica.
Fra maggio e i primi giorni di giugno i mezzi di informazione hanno dato notizia di almeno altre tre iniziative “locali” sugli stessi problemi.
Merano (Bz)
Dopo il Comune di Malles, anche il consiglio comunale di Merano si occupa di utilizzo dei pesticidi in agricoltura. Si discute – come informa l’Alto Adige - una mozione del Movimento Cinque Stelle che hanno scelto di proporre l'argomento al consiglio comunale con una mozione. Non ci sono divieti d'uso veri e propri, ma un progetto di sensibilizzazione per la popolazione e per gli agricoltori che ancora oggi usano i pesticidi per meglio gestire i loro frutteti.
Due sono le richieste pilastro nella mozione del Movimento 5 stelle: la prima è la rinuncia all'uso dei pesticidi da parte del Comune e delle società partecipate per aiuole, parchi e terreni pubblici, la seconda è quella di rendere pubbliche e consultabili a tutti le zone dove i pesticidi vengono usati, sia con segnalazioni in loco, che con una mappa della città sul sito del Comune da tenere aggiornata. Infine i Cinquestelle chiedono entro la primavera 2017 un incontro con gli agricoltori per sensibilizzarli sui rischi legati all'uso dei pesticidi e una campagna di riconversione biologica delle produzioni agricole presenti sul territorio comunale.
Revine (TV)
A Revine Lago, in provincia di Treviso, paese in trincea contro i pesticidi e le sostanze chimiche usate nei vigneti. Sono oltre ottocento – riferisce la Tribuna di Treviso - le firme raccolte in venti giorni contro i pesticidi e per chiedere coltivazioni biologiche e tutele per la salute. Il sindaco Michela Coan ha annunciato che a metà giugno verrà portata in consiglio comunale la votazione per il nuovo regolamento di Polizia rurale che avrà norme più restrittive «Stiamo ricevendo molte telefonate di cittadini da fuori comune che vogliono avere informazioni», spiega Lisa Trinca, coordinatrice delle petizione popolare. Il gruppo promotore, insieme all'amministrazione comunale, sta organizzando una serie di incontri con esperti del settore per spiegare che cos'e il biologico e gli effetti dei pesticidi sulla salute delle persone. Per il futuro saranno previsti protocolli biologici, che dovranno tener conto anche dei severi regolamenti della comunità europea. Per quanto riguarda i vigneti esistenti, l'intenzione è di riconvertirli.
Fra i protagonisti dell’iniziativa – si legge in un articolo su La Repubblica - Luciano De Biasi, un produttore biologico. ''E’ estremamente difficile se non impossibile coltivare il vigneto in modo biologico a causa dell’altissima densità di coltivazioni e dalla frammentazione delle proprietà in piccoli e piccolissimi vigneti posti uno accanto all’altro tanto che sembrano un tutt’uno'', scrive De Biasi. ''Sono costretto a consegnare l’uva alla cantina come se fosse prodotta in modo convenzionale in quanto risulta contaminata da pesticidi provenienti dai vigneti confinanti. Anche lo scorso anno ho fatto analizzare un campione di uve ed è risultato non conforme al decreto ministeriale n. 309 del 13.01.2011 perché è stata riscontrata la presenza di ben quattro pesticidi sopra i limiti consentiti. I miei sforzi di coltivare in modo biodinamico risultano pertanto vani e mi è preclusa la possibilità della certificazione biologica o biodinamica delle uve. Devo quindi subire un danno sia economico che morale''.
Regione Lombardia.
Qualche giorno fa il Consiglio regionale – riferisce Cremona on line - ha approvato all’unanimità la mozione del gruppo del Pd sui Prodotti fitosanitari e biocidi: aggiornamento e integrazione delle misure di mitigazione regionali, al fine di ridurre i rischi di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. In sostanza, l’atto prende avvio dal recente Rapporto nazionale pesticidi nelle acque dati 2013-2014 – Edizione 2016 di Ispra, che contiene i numeri sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, in termini di frequenza di ritrovamento e distribuzione dei valori delle concentrazioni.
La mozione impegna la Giunta regionale ad assicurare un monitoraggio costante dei residui di prodotti fitosanitari e biocidi presenti nelle acque superficiali e sotterranee e a valutare la possibilità di garantire una relazione semestrale alle Commissioni competenti; a valutare la possibilità di effettuare una revisione e un aggiornamento delle misure adottate dal Piano d'azione regionale, alla luce di quanto emerso dal recente Rapporto Ispra 2016; a informare e sensibilizzare le strutture regionali e gli enti locali che bandiscono gare d'appalto per l'affidamento delle attività di contenimento e di gestione della vegetazione infestante in ambiente urbano, lungo le strade e le ferrovie, sulle limitazioni e le misure da adottare e prevedere nei capitolati di gara; a promuovere l'istituzione di Distretti di agricoltura biologica nel territorio lombardo, a partire dal completamento dei processi di costituzione già in atto, con l'obiettivo di incrementare le superfici coltivate con il metodo della produzione integrata e della produzione biologica, che prevede il ricorso all'uso di un numero limitato di prodotti fitosanitari; a valutare la possibilità di procedere a un aggiornamento dei protocolli regionali di monitoraggio.