‘Meat sounding’ nelle denominazioni dei prodotti sostitutivi delle carni: si può fare. A sancirlo – si legge in un articolo di “AlimentandoInfo” - è la Commissione Europea, in risposta a un’interrogazione presentata in merito, a novembre 2016, dagli eurodeputati italiani De Castro e La Via. Unica restrizione indicata: il principio che non si faccia riferimento a Denominazioni espressamente tutelate. E, di conseguenza, si potranno utilizzare per i prodotti vegan i termini fettina, bistecca, cotoletta, eccezion fatta per i casi dove esista una normativa specifica che tuteli Dop e Igp: ad esempio, per bresaola, mortadella e prosciutto. Quella delle aziende produttrici di proporre sugli scaffali dei punti vendita referenze che hanno nomi riferiti a prodotti a base di carne è una pratica dibattuta, anche all’interno dello stesso mondo vegan, ma giustificata con l’assunto che aiuta a inquadrare i prodotti vegetali in categorie familiari per il consumatore, per agevolarne la comprensione della modalità di utilizzo.
Cibi vegani: si può denominarli bistecche, hamburgher ecc
Lo ha stabilito la Commissione europea rispondendo all’interrogazione di due parlamentari italiani. Non si possono usare invece i nomi di prodotti Dop e Igp, come bresaola, o mortadella