Per il WWF e la Lipu la mozione approvata dalla Camera dei Deputati, all’unanimità dei parlamentari presenti, è – si legge in un comunicato stampa delle due associazioni – un importante passo avanti nella giusta direzione per ridurre l’impatto negativo dell’agricoltura sulla biodiversità. I pesticidi rappresentano uno dei principali fattori di minaccia per la biodiversità, inclusi gli habitat e le specie tutelati dalle Direttive UE ‘Natura’ (Dir Habitat e Uccelli). La mozione approvata dal Parlamento impegna il Governo ad adottare provvedimenti e misure per limitare l’uso dei pesticidi favorendo così anche il raggiungimento di uno stato di conservazione favorevole per le specie selvatiche e gli habitat d’interesse comunitario.
E’ adesso importante che i principi e gli indirizzi della mozione parlamentare siano tradotti dal Governo in misure regolamentari cogenti all’interno del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (PAN) in corso di revisione. A parere del WWF e della Lipu i contenuti del PAN saranno la vera prova del nove del recepimento della volontà del Parlamento, con l’inserimento nel Piano di obiettivi misurabili per la riduzione dei pesticidi, di distanze minime di sicurezza dei trattamenti dalle aree sensibili e di azioni per l’informazione ai cittadini. Ma è fondamentale anche inserire misure per garantire la tutela di specie ed habitat nei siti della rete Natura 2000, nei Parchi Nazionali e Regionali e nelle Riserve Naturali, fissando le tempistiche e le modalità per il divieto dei principi attivi valutati come tossici e nocivi per le specie animali e vegetali d’interesse comunitario e in pericolo e per la biodiversità in generale, come i tristemente noti Glifosato e Clorpirifos. Per il WWF e la Lipu il PAN pesticidi dovrà indicare con chiarezza l’obiettivo del 100% della SAU all’interno dei siti Natura 2000 in agricoltura biologica entro il 2027, quale contributo all’obiettivo più ambizioso del 40% della SAU totale nazionale convertita al biologico entro il 2030. |
La Società Agraria di Lombardia, in un articolo su “Fresh” Plaza”, giudica positivo il contenuto del testo unificato che, superando un'impostazione "proibizionista" difficilmente sostenibile, raccomanda di spingere per un uso "più responsabile" dei fitofarmaci, al fine di razionalizzarne sempre di più l'utilizzo, e di sostenere pratiche di produzione innovative e integrate con l'ambiente.
La razionalizzazione dell'impiego dei prodotti fitosanitari – continua la Società agraria - costituisce una sfida per tutti gli operatori del settore, tanto nelle tecniche di produzione "convenzionali" che in quelle "biologiche" (che peraltro, come si evince dal "Bioreport 2017-18" recentemente pubblicato, utilizzano il 24,5% dei "pesticidi" impiegati in Italia a fronte di una superficie "bio" pari al 14,5% del totale delle superfici coltivate nel nostro Paese).
Infatti senza fitofarmaci non è attualmente possibile ottenere una produttività sufficiente a garantire la sicurezza alimentare a livello globale e ciò in quanto le grandi colture responsabili del 70% del fabbisogno calorico umano (frumento, riso, mais, soia e orzo) senza l'ausilio degli agro farmaci potrebbero perdere oltre il 30% della loro produzione.
Per questo la Società Agraria di Lombardia auspica un approccio razionale, responsabile e non demagogico a una tematica delicata e complessa, in cui è purtroppo facile introdurre elementi mistificatori e speculativi.
Un approccio propositivo che consenta di unire gli sforzi di scienziati, studiosi, tecnici e produttori agricoli con quelli del Legislatore per superare la logica spesso fuorviante del processo produttivo (bio contro "convenzionale"), puntando sulla realizzazione di prodotti caratterizzati da livelli qualitativi elevati e misurabili, anche a tutela dei diritti del consumatore.