Per gli insetti è una bontà ma per molti di noi è un nemico. Stiamo parlando del polline prodotto dalla fioritura di alberi e piante che in primavera raggiunge il suo massimo. Ecco alcuni consigli su come difendersi con l’alimentazione dalle allergie stagionali e in particolare dalla pollinosi
Per capire il rapporto tra cibo e fenomeni allergici è necessario fare una premessa: i cibi portano dentro di noi ogni giorno numerose sostanze chimiche di vario tipo come allergenici, composti tossici, batteri, virus. Perciò una componente rilevante del nostro sistema immunitario è presente lungo il tubo digerente proprio per difendere l’organismo dall’impatto con ciò che si digerisce. Di conseguenza, se la nostra è un’alimentazione leggera, fisiologica, non metteremo più di tanto alla prova le difese immunitarie. Al contrario se abbiamo un’alimentazione farcita di additivi o di altre sostanze artificiali, di cibi mal cucinati che poi vengono anche mal digeriti, impegniamo molto il sistema immunitario e di conseguenza lo mettiamo in uno stato di allerta. Una condizione che dal livello intestinale si trasmette a tutto l’organismo.
Una questione di immunità
Una dieta scorretta alza il livello di irritabilità del sistema immunitario. Perciò durante una fase acuta, come quella dovuta alla pollinosi, più facilmente si supererà la soglia oltre la quale compaiono i sintomi allergici. A parità di pollini, sarà più probabile una crisi per un allergico con una condizione di infiammazione intestinale preesistente rispetto a un allergico in buone condizioni intestinali e quindi immunitarie. Non dimentichiamo, infatti, che quelle allergiche sono reazioni del sistema immunitario. Gli allergici producono un gruppo di anticorpi, le immunoglobine E, che attaccano alcuni composti ritenuti erroneamente pericolosi per l’organismo (gli allergeni come i pollini, per esempio) provocando così la sintomatologia infiammatoria. L’ideale sarebbe arrivare alla stagione dei pollini in condizioni ottimali per il sistema immunitario, che per qualche mese dovrà sostenere una guerra continua contro graminacee, parietaria e altro. Ma oltre a essere “pulita” da additivi chimici e così via, quali caratteristiche deve avere l’alimentazione per provocare un minor impatto sull’immunità? La dieta ideale è quella fisiologica per l’essere umano. L’evoluzione ci ha programmato per mangiare in un certo modo: se noi ignoriamo questo disegno naturale, l’organismo certamente si difende ma viene messo in crisi. La dieta fisiologica è una dieta sana e bilanciata per i nostri bisogni. Basata su cereali integrali, legumi, frutta e verdura e con le giuste quantità di proteine di origine animale e grassi vegetali. Insomma, mentre facciamo la spesa dovremmo pensare ai nostri cugini scimpanzé e scegliere i cibi che la natura ci offre, immuni da troppe manipolazioni “moderne”. E i primi vantaggi si avvertiranno già a breve termine con una sensazione di maggiore benessere e di minore nervosismo: se si comincia in inverno a mangiare bene, quando arriva maggio si avrà un livello sintomatico decisamente inferiore all’anno precedente. L’allergia respiratoria non guarisce con la sola dieta, ma certamente grazie a questa si ridimensiona.
Cibi che infiammano
Per attenuare le allergie stagionali, se da una parte bisogna mangiare assecondando la nostra origine biologica, dall’altra si può ridurre l’apporto degli alimenti che possono facilitare le reazioni allergiche non perché “artificiali” ma perché contengono istamina. L’istamina è infatti uno dei mediatori delle reazioni infiammatorie allergiche. Non è un caso che i farmaci più comunemente adottati per dare immediato sollievo agli allergici siano i cosiddetti “antistaminici”. L’istamina non solo è presente in molti cibi, ma esistono alimenti in grado di indurre la liberazione. Che fare in questi casi? Specialmente se si è in un periodo di fase allergica acuta può avere senso limitare l’apporto degli alimenti ricchi di istamina. Non si risolve però il problema perché questi cibi sono soltanto degli elementi scatenanti, un po’ come la goccia che fa traboccare il vaso.
Allergia + allergia
Restando in tema di possibili interazioni tra allergie respiratorie e cibi, ci sono altri due fenomeni da ricordare. Il primo riguarda le cosiddette reattività crociate: nel caso dei pollini può succedere che una persona allergica a certe piante, lo diventi anche a frutta e verdura contenenti gli stessi composti. Normalmente non è necessario eliminare dalla dieta tutti gli alimenti provenienti dalla stessa famiglia botanica: meglio adattare la dieta alle necessità individuali. Il secondo punto riguarda una possibile somma tra allergie respiratorie e allergie e intolleranze alimentari. Se si ha il sospetto che certi cibi diano fastidio, durante la rinite allergica si può diradarne l’uso e concederseli una, due volte alla settimana. Infatti i fenomeni di intolleranza si manifestano per accumulo. Facciamo l’esempio del latte, uno dei cibi che frequentemente è mal tollerato. Se dopo qualche settimana di limitazione di questo alimento i sintomi calano, molto probabilmente oltre ai pollini anche il latte aveva qualche responsabilità.
Alimenti ricchi di istamina
(mg di istamina per 100 g di prodotto)
Formaggi fermentati (1330)
Salame (225)
Pesci (tonno, sardine, aringa, acciuga, 20-350)
Spinaci (37,5)
Pomodoro (22)
Vino (20)
Alimenti istamino-liberatori
(che indicono la liberazione di istamina nell’organismo)
Cioccolato
Fragole
Frutta esotica (ananas, papaia ecc.)
Noci
Arachidi
Mandorle
Pomodoro
Pesci
Crostacei
Incroci pericolosi
Pollini e alimenti possono contenere le stesse sostanze in grado di scatenare reazioni allergiche. Questo fenomeno viene detto reattività crociata, ma non è automatico che chi soffre di pollinosi abbia anche una reazione avversa ai cibi “incrociati”. È comunque utile per un allergico esserne a conoscenza.
• Se siete allergici a betulle, attenzione a: mela, pera, pesca, albicocca, prugna, ciliegia, banana, noce, nocciola, sedano, finocchio, carota.
• Se siete allergici alle parietarie, attenzione a: gelso, basilico, ciliegia, melone.
• Se siete allergici alle graminacee, attenzione a: pomodoro, melone, anguria, arancia, kiwi, frumento.
• Se siete allergici alle composite, attenzione a: sedano, mela, melone, anguria.
• Se siete allergici alle ambrosie, attenzione a: melone, banana.