La cellulite è un disturbo che riguarda in misura maggiore o minore circa l’80% delle donne occidentali. Colpisce specifiche regioni del corpo, come cosce, fianchi, glutei e braccia. Spesso si ritiene che sia un problema legato al grasso ma non è sempre così. Si tratta di una patologia infiammatoria dei tessuti sottocutanei, che nasce da una situazione di soffocamento (carenza di ossigeno, o ipossia) delle cellule adipose che costituiscono il derma e l’ipoderma. A causa di questa ipossia la cellula soffre, produce molecole infiammatorie locali che richiamano ulteriore acqua e alla fine, per difendersi dall’annegamento, crea una difesa fibrosa che genera l’inestetismo noto come “pelle a buccia d’arancia”. Il problema dunque non è il grasso in eccesso, che pure è concausa di questa situazione, quanto l’intossicazione di fondo che genera accumulo di sostanze nell’ipoderma e richiama tutta quell’acqua da cui si genera il circolo vizioso. Prevenire la formazione di cellulite, dunque, non significa solo dimagrire, ma soprattutto disintossicarsi. Perché questo avvenga serve proteggere fegato, reni e circolazione.
Tre fattori su cui agire
- L’alimentazione è il fattore più importante nella prevenzione della cellulite. Serve una dieta, non solo povera di sale e di zuccheri semplici, ma soprattutto priva di molecole intossicanti che possono richiamare acqua con le conseguenze sopradescritte. Quindi bisogna abbondare con frutta, verdura e alimenti ricchi di fibre.
- Un altro problema sono le sigarette. Se fumiamo, ogni giorno ingeriamo migliaia di sostanze tossiche che il nostro corpo non sa dove mettere e che sicuramente, in parte, accumulerà negli spazi sottocutanei. Le arterie si induriscono e l’efficienza circolatoria diminuisce.
- Se beviamo alcolici, mangiamo frequentemente cibi fritti o assumiamo farmaci, il nostro fegato sarà impegnato, insieme ai reni, a rimuovere i residui di quelle sostanze e non potrà depurare convenientemente i tessuti potenzialmente attaccati dalla cellulite.
Cambiare lo stile di vita
Per attenuare questo problema, bisogna portare gradatamente la persona a un cambiamento radicale dello stile di vita con un’alimentazione disintossicante, che apporti una quantità adeguata di calorie e proteine, con il risultato di un dimagrimento reale, cioè perdita della massa grassa in eccesso. Alcuni giorni privi di cibi lievitati, latticini e sale aiuta il processo di rimozione dei liquidi in eccesso. A differenza di quello che si è soliti pensare bisogna bere molto, soprattutto quando si tende a trattenere liquidi, proprio per eliminare l’acqua in eccesso. L’acqua bevuta, infatti, elimina quella di ritenzione, favorendo il drenaggio dei tessuti e attenuando il fenomeno della ritenzione idrica.
Un’attività fisica aerobica costante è di primaria importanza per prevenire e combattere questo inestetismo, aiutando a smuovere il grasso e favorendo l’afflusso di sangue alle zone di ristagno. È necessario inserire nella quotidianità almeno 30 minuti di attività fisica, anche una semplice passeggiata a buon ritmo è sufficiente. Un’alimentazione con molte fibre e tanto movimento fisico sono fondamentali anche per la risoluzione della stipsi, frequente concausa e fattore aggravante della cellulite. Se l’intestino non lavora bene si crea una pressione sulle vene del bacino che ostacola la circolazione sanguigna e il livello di tossine continuerà ad aumentare. La cellulite è dunque una patologia centrale, non locale. Solo affrontandola in modo organico curando l’individuo nella sua complessità si può pensare di curarla e prevenirla in modo duraturo.
Rotazione alimentare e integratori
Le classiche diete ipocaloriche che mirano solo alla riduzione del peso, a danno soprattutto del muscolo, non possono essere una valida soluzione per contrastare la cellulite, in quanto ci si ritroverà deperiti e con la stessa quantità dello sgradito inestetismo. In caso di ritenzione idrica serve effettuare prima di tutto una rotazione tra le famiglie alimentari più spesso coinvolte nell’accumulo di liquidi. Consigliamo dunque di:
- Eliminare quattro giorni a settimana (ad esempio lunedì, martedì, giovedì e venerdì) i cibi appartenenti alle famiglie dei lievitati (prodotti da forno, alcolici), latticini (latte, formaggi, yogurt), alimenti ricchi di sale (salumi, condimenti salati, scatolame), al fine di favorire una disintossicazione graduale dei tessuti.
Può essere utile in questo caso un’integrazione a base di sostanze fitoterapiche disintossicanti e drenanti come tarassaco, carciofo, betulla, centella asiatica e vitamine antiossidanti (A, C, E) che migliorano l’elasticità della pelle e proteggono i tessuti dall’ossidazione. Sono di aiuto anche i bioflavonoidi (diosmina, rutina, esperidina), antiossidanti che riducono la permeabilità di capillari e vasi sanguigni, l’inositolo, per aiutare il lavoro di depurazione epatica, e gli acidi grassi della serie omega 3 per migliorare la permeabilità delle membrane cellulari e gli scambi inter e intra cellulari. In caso di stitichezza, può essere utile fare uso di un integratore di magnesio o molto semplicemente di semi di lino (due cucchiai al giorno) che migliorano naturalmente, senza effetti collaterali, la peristalsi intestinale.