Segno della primavera incipiente e simbolo di rigenerazione, i germogli sono i vegetali più ricchi in assoluto di nutrienti preziosi, da mangiare preferibilmente crudi
I germogli sono, tra tutti, gli alimenti che più manifestano le potenzialità energetiche di una pianta, ai suoi massimi livelli. Per la naturopatia, che studia il cibo anche nelle sue implicazioni psicosomatiche, cibarsene significa simbolicamente introdurre in se stessi un germe di rigenerazione, non solo a livello fisico, ma anche mentale. Proprio in questo periodo in cui l’energia sembra venir meno ed è più facile sentirsi stanchi e affaticati, la natura viene in soccorso, regalandoci un tesoro di nutrienti anti-fatica. I germogli sono, infatti, una miniera di principi nutrizionali eccelsi. Ecco alcuni esempi che chiariscono le potenzialità energetiche racchiuse in un germoglio.
• Le vitamine B5 e B6 raddoppiano, mentre la B2 aumenta, a seconda del seme, dal 400 % al 1462 %.
• I germogli sintetizzano, rispetto ai semi, nuove sostanze benefiche, come la vitamina C e la clorofilla.
• Rispetto al seme d’origine, i germogli sono molto più digeribili, poiché sintetizzano enzimi atti alla digestione degli amidi, delle proteine e dei grassi. Ed essendo perciò consumabili a crudo, senza pericolo di peggiorarne la digeribilità, mantengono integre tutte le loro proprietà nutrizionali.
Uno scudo per la salute
L’energia rivitalizzante del germoglio è indicata per tutti, in quanto disintossica, stimola il sistema immunitario, rinforza la memoria e contrasta i processi di invecchiamento. In particolare i germogli sono indicati per i bambini, le donne in gravidanza e in allattamento, come integratori ad alto valore nutrizionale ma a basso contenuto calorico; per persone anziane e dal sistema immunitario debole. Per coloro che soffrono di depressione episodica, è utile cibarsi dei germogli in quanto incarnano, secondo recenti studi di psicosomatica, un momento creativo di rinascita e di cambiamento della pianta. I vegetariani possono trarre dai germogli dei legumi un alto apporto di proteine vegetali di elevata qualità.
Scegliere i semi
Quali sono i semi che si possono germogliare? Praticamente tutti quelli dei cereali e dei legumi, più qualche verdura, purché non siano da coltivazione, ma venduti apposta per questo scopo e, naturalmente, biologici. I più utilizzati sono: frumento (rimineralizzante), orzo, miglio, grano saraceno (forte ricostituente), soia rossa e verde, ceci, lenticchie (molto ricchi di ferro), crescione (ottimo per i fumatori, disintossica). In più sedano, finocchio, anice, piselli, trifoglio e altri.
Non resta che provarli… buona germinazione!
Un mini orto in casa
1- Occorre procurarsi un barattolo di vetro da conserva da 500 ml, un pezzo di tessuto per coprire l’apertura del barattolo, un elastico.
2- Scegliete semi senza ammaccature e impurità, sciacquateli ripetutamente e sistematene uno strato sottile sul fondo del barattolo. Aggiungete acqua in modo da coprire i semi di 5-6 centimetri. Chiudete il recipiente con il tessuto e fermatelo con l’elastico. Lasciate a bagno a media temperatura, tra le 6 (cereali e verdure) e le 12 ore (legumi) a seconda dei semi scelti.
3- Trascorso il tempo di ammollo, inclinate il vaso, senza togliere la tela di copertura, in modo da far scolare tutta l’acqua. Sciacquate i semi in modo che siano appena umidi e non immersi, sempre senza rimuovere la copertura.
4- Bagnate i semi almeno 2 o 3 volte al giorno per i primi giorni. Dal terzo giorno basta una volta, tranne per i legumi che devono essere bagnati più spesso. In questa fase fate attenzione alle muffe che possono essere causate dall’acqua in eccesso e dalla mancanza di areazione sufficiente. Proseguite così finché i germogli non abbiano raggiunto l’altezza di 3-4 centimetri.