Il risveglio della primavera, nelle campagne e ai margini dei boschi, porta molti doni a chi sceglie di avventurarsi nella natura. Uno di questi è l’asparago selvatico, una vera prelibatezza, che da centinaia d’anni è tra le piante spontanee più ricercate. Molto sottile, di un colore che può variare dal verde chiaro al verde scuro e al marroncino, ha un sapore più intenso rispetto al suo parente coltivato, ed è così ambito che spesso i luoghi precisi in cui cresce vengono mantenuti segreti da chi li conosce, un po’ come succede per i funghi. L’asparago è un germoglio, un turione, per la precisione, ossia il giovane getto di un arbusto leggermente spinoso. Va raccolto quando è giovane e ancora tenero, altrimenti diventa legnoso man mano che si sviluppa per diventare una nuova pianta. Come l’asparago coltivato, è un ottimo drenante epatico e renale, purifica l’intestino, i polmoni e la pelle. È remineralizzante e diuretico. Va però consumato con moderazione in caso di calcoli renali o gotta, a causa del suo contenuto in purine, che si trasformano in acido urico nell’organismo. Per chi non presenti patologie renali, invece, l’asparago, anche sotto forma di decotto di radici, è utile come diuretico e per facilitare la guarigione di infezioni urinarie. L’asparago selvatico può essere consumato anche crudo, tagliato a metà nel senso della lunghezza oppure a rondelle sottili, aggiunto in insalata o condito con olio, limone e aceto balsamico. Se vogliamo cuocerlo, è preferibile la cottura a vapore, per il tempo necessario ad ammorbidire il turrione senza impoverirlo eccessivamente di nutrienti.
2 ricette per conservare gli asparagi selvatici
Asparagi in barattolo al naturale
Gli asparagi possono essere conservati al naturale, per averli a disposizione oltre il periodo primaverile e poterli utilizzare in ogni momento. Procuratevi un chilo di asparagi selvatici e due vasi da conserva da mezzo chilo. Assicuratevi che, una volta eliminata la parte più coriacea, gli asparagi siano dell’altezza giusta per stare in piedi nel vaso, in caso fosse necessario tagliate un altro pezzetto alla base. Lavateli accuratamente, asciugateli e sistemateli nei vasi. Portate a bollore una pentola d’acqua e scioglietevi 100 g di sale per litro. Una volta salata, versate l’acqua ancora bollente sopra gli asparagi, coprendo ogni punta. Tappate bene i vasi, lasciateli raffreddare e conservateli in un luogo buio e fresco. Quando li consumerete, sciacquateli sotto l’acqua fredda per eliminare un po’ di sale. Questa ricetta è ottima anche per conservare i tradizionali asparagi coltivati.
Conserva di crema di asparagi alla menta
Con il vostro raccolto potete preparare una crema di asparagi da conservare in barattolo e da utilizzare quando volete per condire pasta, cereali o crostini. Lavate 500 g di asparagi eventualmente privati della parte più coriacea e scottateli per un paio di minuti in acqua bollente. Passateli poi sotto l’acqua fredda, tagliateli a rondelle e fateli insaporire in padella con uno spicchio d’aglio rosolato in poco olio, un mazzetto di menta tritata e un pizzico di sale. Lasciateli ammorbidire, poi frullateli con un filo d’olio a crudo. Mettete la crema in vasi di vetro precedentemente sterilizzati e tappateli bene, poi sistemateli in una pentola capiente avvolti in panni. Copriteli completamente d’acqua e accendete il fuoco: dovranno passare almeno 30 minuti dal bollore. Una volta spento il fuoco lasciate raffreddare l’acqua, poi estraete i vasetti, asciugateli ed etichettateli, non prima di aver verificato che il sottovuoto sia avvenuto con successo.