Finite le feste natalizie, tipicamente corredate da abbuffate di carne e pesce, gennaio è il momento ideale per fare i conti con la propria forma psicofisica e i buoni propositi per il nuovo anno. È anche il mese che, come di consueto, il movimento Veganuary promuove il cambiamento verso un'alimentazione a base vegetale al fine di apportare benefici alla nostra salute e, al contempo, aiutare il nostro pianeta e gli animali.
Certo, non è facile eliminare così improvvisamente alimenti di origine animale dalla propria tavola. Un consiglio? Trasformarla in una vera e propria challenge con la propria famiglia o i propri amici, magari stabilendo dei premi e sfidandosi anche sulla base dell’originalità e della buona riuscita delle ricette.
Anche nel gennaio 2023 l’iniziativa sarà seguita da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo? L’anno scorso, l’Italia è stato il quinto Paese per numero di iscrizioni e Milano è salita sul podio come terza città per partecipanti dopo Santiago e Londra.
Pare siano oltre 2,5 milioni le persone che in questi 9 anni di Veganuary abbiano concretamente partecipato, eliminando – almeno per il mese di gennaio – alimenti di origine animale.
Come funziona
Far parte della sfida è semplice: bisogna evitare qualsiasi alimento di origine animale, includendo anche uno stile di vita il più naturale possibile, no anche a pellicce vere e giacche di pelle, a trapunte imbottite con vera piuma e a qualsiasi utilizzo di prodotti che non siano 100% vegetali.
Nel nostro Paese, l’associazione partner di Veganuary è Essere Animali, che ha come mission porre fine agli allevamenti intensivi e promuovere il passaggio a un sistema alimentare senza il consumo di prodotti animali. Tramite questa partnership, durante tutto il mese di gennaio arriveranno nella propria casella mail una serie di consigli nutrizionali e culinari, interessanti ricette e approfondimenti. La scommessa? Sfatare miti e false credenze su questa alimentazione e far capire che nutrirsi 100% in modo vegetale non è sinonimo di rinuncia; anzi, permette di scoprire alimenti nuovi che spesso si ignorano.
Ricette vip
L’iniziativa si fa forte di un ricettario creato per i partecipanti di Veganuary, contenente ricette di alcuni personaggi vegani del mondo dello spettacolo, o create da loro o dal team dell’associazione ispirandosi ai loro cibi preferiti.
Alcuni esempi? Chilli di fagioli neri di Bryan Adams, burger di ceci di John Bishop e spezzatino alle arachidi con patate dolci e ceci di Chris and Sam Smalling.
Piatti instagrammabili
La sfida, nella nostra era, non può che prevedere post con le foto delle ricette, selfie davanti ai propri piatti, tah e hashtag. E Veganuary ci mostra anche questo aspetto dell’alimentazione vegana: la nutrizione veg è molto varia, piena di alimenti salutari ed energetici come frutta, verdura, cereali, legumi, oli, semi e frutta secca che si possono combinare in infiniti modi diversi per ottenere piatti nutrienti, ma anche sempre molto colorati e belli da vedere, perfetti per post sui social. (@weareveganuary)
Restando in tema di internet & Co, la comparazione tra dicembre 2021 e dicembre 2022 mostra come gli italiani abbiano effettuato un numero di ricerche e click di vegan restaurant su Maps considerevolmente maggiore, con un incremento di ben il 40%, con picchi importanti a Milano e Roma.
IL MONDO VEGAN È IN AUMENTO
Si stima che le persone con un'alimentazione esclusivamente vegana siano pari al 4.6% della popolazione mondiale. A livello globale ci sono 100 milioni di vegani, 800 milioni di vegetariani, due stili alimentare che, sommandoli, sono seguiti dal 14% della popolazione mondiale.
Sono numeri destinati a crescere. E in Italia? Secondo le rilevazioni di Eurispes, al 2022 i vegani sarebbero l'1,3% della popolazione, all'incirca 800 mila persone.
Euromonitor International, nell’ambito del report “A taste of trends: plant based products in 2023”, ha rilevato un dato significativo sulla tendenza in evoluzione: solo il 34% del campione intervistato non mangia mai prodotti alternativi alla carne e il 28% non consuma bevande vegetali. Dall’indagine, inoltre, risulta che il 64.1% delle persone consumi almeno una volta alla settimana bevande alternative al latte, mentre scende al 35.8% se si tratta di carne.