L’Irpinia è culla di produzioni vinicole di grande pregio. Lo sa bene Cantine Buonanno, realtà di famiglia nata a Venticano (Avellino) dall’esperienza imprenditoriale e la passione per il vino del capostipite Francesco Buonanno, che nel 2008 acquistò i primi terreni. Qui, in Campania, nella valle del Calore, al confine tra le province di Avellino e Benevento, negli anni le Cantine Buonanno sono cresciute sempre più dopo la prima vinificazione avvenuta nel 2012: oggi possono contare su una produzione di 11 ettari. Quali sono i vitigni protagonisti? Neanche a dirlo, troviamo aglianico, il principale vitigno a bacca nera della Campania, che trova la sua massima espressione proprio in questa terra, e i vitigni a bacca bianca Greco e Fiano. Si tratta di vitigni autoctoni e secolari che danno vita alle quattro grandi denominazioni: il Taurasi, di un bel rosso rubino, un vino importante di grandissimo invecchiamento, l’Irpinia aglianico, di un rosso rubino intenso, caratterizzato da profumi fruttati, il Greco di Tufo, con profumi unici che ricordano la pesca e la mandorla amara e l’elegante Fiano di Avellino, di un giallo paglierino più o meno intenso. Tra i vari riconoscimenti negli anni ci sono la vittoria del premio Wine Hunter al Merano Wine Festival nel 2016 e la selezione da parte di Forbes tra le 100 eccellenze italiane dell’anno 2022.
Le Donne del Vino
Oggi l’azienda è totalmente nelle mani di due donne, Francesca e Marica Buonanno, che con tenacia stanno traghettando l’impresa di famiglia verso un futuro sempre più solido e costellato di successi. Francesca si occupa di seguire e supervisionare la parte produttiva, coordinando il lavoro del team, mentre Marica è al timone del canale distributivo, delle pubbliche relazioni e degli eventi.
Lo Spumante extra-dry
Dal colore giallo paglierino, bollicina fine e persistente, questa etichetta di Cantine Buonanno porta con sé eleganti note agrumate floreali per uno spumante molto fresco extra-dry, verticale e allo stesso tempo complesso. Entrando nello specifico, siamo di fronte ad un vitigno 100% Falanghina che si trova a 300 metri di altitudine e spumantizzazione Charmat.
Gli abbinamenti
Abbiamo chiesto all’enologo delle Cantine Buonanno quali sono gli abbinamenti più entusiasmanti per gustarlo al meglio. «Consigliato come aperitivo, questo vino mediamente strutturato è ideale in abbinamento di contrasto come tartare di gambero, risotti di pesce, carni bianche e delicate».