Già recentemente, in occasione della pubblicazione dei nuovi LARN per la popolazione italiana (vedi questo post sull’argomento) è stato sottolineato che più che il colesterolo presente nei singoli alimenti è un'alimentazione ricca di grassi saturi animali (per lo più presenti in formaggi, carni grasse, salumi, burro, panna, e di quelli idrogenati o trans, presenti in molti cibi industriali ultra-processati) a essere responsabile di tassi elevati di grassi nel sangue, con tutte le conseguenze per la salute, in primis quelle legato all’apparato cardiovascolare.
La buona notizia è che passare da un’alimentazione ricca di grassi saturi di origine animale a una dieta che privilegia quelli insaturi di origine vegetale può fare molto più che migliorare le analisi del sangue (vedi colesterolo o trigliceridi) ma riduce in modo significativo il rischio di sviluppare sia le malattie cardiovascolari che il diabete di tipo 2. In estrema sintesi è questo il risultato di uno studio recentemente pubblicato su Nature Medicine condotto da un team di ricercatori provenienti da varie università europee.
Di particolare interesse il fatto che i ricercatori hanno utilizzato la lipidomica, una tecnica innovativa applicata alle membrane cellulari dei volontari testati. Grazie a questa metodica è stato possibile misurare con precisione come i grassi nel sangue cambino in risposta alla dieta ma anche collegare questi mutamenti direttamente al rischio di malattie croniche.
La ricerca, in breve
Una parte del lavoro si è svolta nella britannica Università di Reading, dove 113 volontari sono stati divisi in due gruppi. Per un periodo di 16 settimane il primo gruppo doveva seguire una ricca di grassi saturi animali, mentre il secondo gruppo una dieta ricca grassi insaturi vegetali. Utilizzando la lipidomica i ricercatori sono riusciti a identificare specifiche molecole lipidiche nel sangue che riflettevano fedelmente le diete seguite. Questo ha permesso di creare un punteggio chiamato Multi-Lipid Score (MLS): se elevato corrispondeva a un profilo lipidico sano, raggiungibile con un consumo elevato di grassi vegetali insaturi e una riduzione di quelli animali.
Il confronto con altri studi
I ricercatori hanno poi messo a confronto i loro risultati con i dati provenienti da ampi studi osservazionali, che hanno monitorato per diversi anni la salute di persone inizialmente sane. I risultati sono stati chiari: chi aveva un MLS più alto, ovvero un profilo lipidico più sano, presentava un rischio significativamente ridotto di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. "Dietro ogni dieta c'è una complessità che rende difficile trarre conclusioni definitive da un singolo studio," spiega l’autore principale Clemens Wittenbecher, nell’interessante articolo di presentazione dello studio, “tuttavia il nostro approccio, che combina la lipidomica con studi d’intervento su diete controllate e studi di coorte a lungo termine, ci consente di superare le attuali limitazioni nella ricerca nutrizionale.”
Lo studio ha anche analizzato se chi partiva con un MLS basso, indicativo di una dieta ricca di grassi saturi, potesse trarre maggiori benefici passando a una dieta più sana. I risultati hanno confermato che la prevenzione del diabete di tipo 2 era particolarmente evidente in chi partiva con un MLS basso, soprattutto se adottava una dieta mediterranea.
"Il nostro studio conferma con ancora più certezza i benefici per la salute di una dieta ricca di grassi vegetali insaturi come la dieta mediterranea e potrebbe aiutare a fornire consigli dietetici mirati a coloro che trarrebbero maggiori benefici dal cambiamento delle proprie abitudini alimentari", conclude Wittenbecher.
Insomma, ancora una volta è stato dimostrato che adottare una dieta più sana – come la nostra mediterranea - è davvero un saggio investimento sulla salute a lungo termine.
I vs consigli sono sempre OK!
Grazie!