Frutta estiva
Anguria vs melone: chi vince?

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Ci siamo divertiti a mettere a confronto i due frutti più tipici dell’estate, dal contenuto d’acqua fino a quello dei minerali e delle vitamine. Mettendo in risalto le differenze ma anche le specifiche qualità. Ad esempio, uno viene consigliato dopo lo sport mentre l’altro per fare il pieno di vitamine. Spoiler: vincitori a pari merito

Anguria: la più idratante e con virtù nascoste

L'anguria è uno dei frutti più idratanti in assoluto, grazie al suo elevato contenuto di acqua che supera il 95%. Questo la rende ideale per aiutare l’organismo ad affrontare il gran caldo estivo. Un altro vantaggio è il suo basso contenuto calorico: 150 g di anguria, ossia la porzione media consigliata, apportano solo 24 calorie (con le sue 16 calorie ogni 100 g, è un frutto quasi acalorico). Di conseguenza è una perfetta alleata del peso.

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Tuttavia, analizzando la sua composizione nutrizionale, oltre all’acqua scopriamo altri vantaggi meno noti dovuti alla presenza di zuccheri semplici, minerali, antiossidanti e vitamine. Una sinergia che la rende perfetta dopo un’attività fisica di medio-bassa intensità, come una corsetta o un giro in bici, una nuotata e così via. Se la ricchezza d’acqua è fondamentale per compensare le perdite dovute alla sudorazione, la piccola presenza di zuccheri semplici (3,7 g/100 g) cui si deve l’apporto calorico dell’anguria, è ideale per reintegrare la scorta di zuccheri depositata nei muscoli (glicogeno) che durante lo sport sono stati “bruciati”. Passando ai minerali, questo frutto è una buona fonte di potassio e di magnesio, entrambi molto importanti per chi pratica esercizio fisico: 150 g di anguria forniscono 420 mg di potassio e 15 mg di magnesio. In quantità decisamente minori, anche calcio, fosforo, ferro e poco sodio.

Un’altra qualità poco conosciuta è la presenza di antiossidanti molto utili per contrastare anche gli effetti dovuti al caldo e ai raggi solari. A cominciare dal glutatione oppure dal licopene, responsabile anche del colore rosso, un noto antiossidante presente anche nei pomodori, dall’effetto antinfiammatorio e protettivo. Poi sono presenti – ma in misura minore rispetto al melone – due vitamine protettive della salute dell’epidermide, come il betacarotene, ossia il precursore vegetale della vitamina A, e la vitamina C (rispettivamente 56 mg/150 g e 12 mg/150 g). Infine, non vanno dimenticati i preziosi semi, fonte di proteine, fibre, grassi polinsaturi, antiossidanti e minerali.

Melone: più vitamine

Già dall’assaggio si capisce che il melone rispetto all’anguria contiene meno acqua (circa il 90%) ma più zuccheri (7,4 g/100 g) e, di conseguenza, più calorie. Ossia 51 per la porzione consigliata di 150 g (34 cal/100 g). Tuttavia, rispetto all’anguria, come già accennato, è particolarmente ricco di vitamine antiossidanti, come il betacarotene e la vitamina C: una porzione apporta 284 mg del primo e 48 mg della seconda. Un bel contributo per la salute della pelle e delle mucose, e anche per le difese immunitarie. In più il melone contiene anche folati, vitamine del gruppo B essenziali per il buon funzionamento del sistema nervoso. Passando ai minerali, una porzione di melone ha un po’ più di potassio (500 mg/150 g) dell’anguria, che lo rende utile per la regolazione della pressione sanguigna e per il corretto funzionamento dei muscoli.

Buono anche “salato”

Ma è la maggiore versatilità in cucina – escludendo gelati e dessert – che contraddistingue il melone rispetto all’anguria. E se l’abbinamento più comune è quello con il prosciutto, anche nella cucina vegetariana esistono tanti modi gustosi per inserirlo nei piatti salati, arricchendoli così di sostanze benefiche. Ad esempio si abbina bene per contrasto con l’intensa rucola o i formaggi sapidi come la feta o quelli di capra, oppure per affinità con i cetrioli. Ma anche affettato fine e condito con poco olio, sale e pepe, diventa un fantastico carpaccio da servire ben freddo.

Anguria vs melone: chi vince? - Ultima modifica: 2024-08-21T07:45:21+02:00 da Barbara Asprea

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