C’è chi usa i bei fiorellini bianchi per preparare profumati sciroppi o frittelle, chi lo considera un ottimo rimedio fitoterapico per contrastare raffreddore o altri malanni stagionali (vedi questo post). Il sambuco, del quale si utilizzano anche le bacche viola scuro, è una pianta che da sempre viene considerata curativa e utile per supportare le difese immunitarie. Ma non solo: secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Nutrients, il suo succo potrebbe rivelarsi un alleato anche nella gestione del peso e della salute del metabolismo.
La ricerca in breve
Un team della Washington State University ha condotto uno studio clinico per valutare l’impatto del succo di sambuco sul metabolismo. Gli studiosi hanno reclutato 18 adulti in sovrappeso che sono stati divisi in due gruppi. Nella prima settimana un gruppo ha assunto 12 once (circa 355 ml) di succo puro di sambuco ogni giorno, mentre l’altro gruppo ha preso un placebo. Poi, dopo una pausa di tre settimane l’esperimento si è ripetuto per altri sette giorni ma con i gruppi invertiti. Va detto che tutti i partecipanti dovevano seguire una dieta standardizzata. Durante la ricerca i ricercatori hanno eseguito una serie di test sui volontari per misurare i cambiamenti del microbiota intestinale, dei livelli di glicemia e dell’ossidazione dei grassi, ossia la loro corretta scomposizione. Ottenendo così dei dati concreti per valutare gli eventuali effetti del sambuco come coadiuvante nella gestione del peso.
Ok per microbiota, glicemia e grassi
Dai test è emerso che il succo di sambuco favoriva la crescita di batteri intestinali benefici, come Firmicutes e Actinobacteria, mentre riduceva la presenza di batteri considerati dannosi quali i Bacteroidetes. Come è noto, un microbiota intestinale sano è fondamentale per il benessere generale in quanto aiuta l’assorbimento delle sostanze nutritive e contribuisce alla salute fisica e mentale.
Oltre ai benefici per la flora intestinale, lo studio ha rilevato miglioramenti significativi sulla glicemia. I partecipanti che avevano consumato il succo hanno mostrato una riduzione del 24 per cento dei livelli di glucosio nel sangue e del 9 per cento di insulina, segno di una migliore capacità di metabolizzare i carboidrati assunti con l’alimentazione.
Un altro dato interessante riguarda l’effetto “bruciagrassi”: chi aveva bevuto succo di sambuco ha evidenziato, sia dopo i pasti che durante l’attività fisica, un incremento nella capacità dell’organismo di “smaltirli” meglio.
“Questi risultati sono molto promettenti e mostrano come il sambuco possa favorire la salute metabolica attraverso meccanismi diversi”, ha commentato il professor Patrick Solverson, che ha guidato la ricerca, nell’articolo universitario di presentazione.
L’importanza delle antocianine
Secondo gli studiosi, gli effetti benefici del sambuco sono legati alle sue alte concentrazioni di antocianine, composti con acclarate proprietà antinfiammatorie, antidiabetiche e antimicrobiche. Secondo lo studio, il contenuto di antocianine nel succo di sambuco è significativamente superiore rispetto a quello di altri frutti di bosco, come le more. Per ottenere una quantità equivalente di antocianine presenti in circa 180 ml di succo di sambuco, ad esempio, sarebbe necessario consumare circa 500 g di more al giorno.
“Il cibo è medicina, e la scienza sta recuperando questa antica saggezza popolare”, ha dichiarato Solverson, convinto che questo studio aggiunga nuovi utilizzi del sambuco per la salute metabolica. Tanto che il team di ricercatori ha depositato una domanda di brevetto provvisorio per l'uso dei componenti bioattivi del sambuco americano sotto forma di integratori o altre preparazioni per la gestione del peso e la salute intestinale.
