Se dico canditi, voi a quali pensate? Probabilmente i primi che vi vengono in mente sono quelli derivati dalla scorza degli agrumi o di altri frutti in generale. Difficilmente vi verrà in mente la zucca, uno dei pochissimi ortaggi che viene candito (altri sono presenti nella nordica mostarda) probabilmente a causa del suo sapore naturalmente dolce che si presta. Una preparazione tipicamente siciliana e che sarebbe davvero un peccato scartare, come fanno in molti quando si trovano dei canditi nel piatto.
Un dolce portafortuna
In Sicilia, la zucca candita viene chiamata “zuccata” e viene mangiata a tocchetti così com’è (buonissima!) oppure inserita nei dolci come candito. Ad esempio è uno degli ingredienti della famosa Cuccìa siciliana, un dolce al cucchiaio a base di grano cotto mescolato con ricotta di pecora, zucca candita e scaglie di cioccolato che tradizionalmente si prepara in inverno. In effetti non può mancare in occasione della festa di Santa Lucia il 13 dicembre per il suo significato propiziatorio. E sebbene l’origine della ricetta sia da ascrivere agli arabi, la leggenda racconta che i disagi di una carestia terribile vennero finalmente alleviati grazie all’intercessione della Santa che fece arrivare in Sicilia navi cariche di grano. Inoltre la Cuccìa è legata anche al 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. In questo giorno tradizione vuole che il dolce venga condiviso con più persone possibili, amici, vicini di casa e anche con gli animali domestici e non. Sminuzzata viene sparsa su tetti e su balconi perché anche gli uccellini possano nutrirsene e godere delle sue proprietà benaugurante.
Insomma, più spirito natalizio di così non si può (altro che panettone, ma che nessuno scarti i canditi di zucca...) 🙂