Quante volte, magari durante il pranzo della domenica, abbiamo notato nei nonni una insolita inappetenza? Una mancanza di appetito che forse mascherava la difficoltà di mangiare certi cibi e l’imbarazzo di confessarlo. Bisogna tenere presente che con l’avanzare dell’età sia la secrezione salivare, indispensabile per una buona masticazione e deglutizione, che le capacità manuali e della dentatura sono ridotte. Inoltre si verifica una riduzione dell’acutezza del gusto e dell’olfatto a causa di una diminuzione delle papille gustative. E ovviamente tutto ciò ha un notevole impatto sul gradimento dei cibi. Per questi motivi diventano particolarmente gradite le ricette ricche di sapore e di aromi (ma non di sale), dai colori vivaci, specialmente se sono attinte dalla tradizione regionale.
Piatti facili da mangiare
Tra i primi è meglio scegliere piatti come risotti, polente, minestre poco brodose e paste in formati che non siano troppo grossi e difficili da infilzare o da rigirare sulla forchetta. Anche la pizza può essere faticosa da tagliare e da masticare: proporla, quindi, solo se è molto morbida e friabile. Tra i secondi - se non siete vegetariani - è meglio evitare carni che vanno disossate nel piatto – un operazione che richiede mani salde - come nel caso degli arrosti di pollo. Rinunciare anche a bistecche o carni stoppose, senza brodo, che hanno bisogno di una lunga masticazione. Meglio proporre gli spezzatini, ovvero piccoli pezzi di polpa, facili da tagliare e con un po’ di sughetto. Riguardo al pesce, è importante servirlo sempre ben pulito, perché le spine possono sfuggire a una vista non acuta: orientarsi su tranci e filetti già pronti, controllandoli comunque prima di cucinarli. Tra l’altro pesci quali sgombro, trota, aringa, sardina, tonno e salmone contengono delle varietà di acidi grassi omega-3 (l’Epa e il Dha) particolarmente consigliate nella terza età per mantenere in salute l’apparato cardiocircolatorio. Scegliendo le verdure, meglio evitare quelle più fibrose - che vanno masticate a lungo - come carciofi, radicchio rosso, carote e finocchi, proponendo semmai questi ultimi due cotti. Sono preferibili vegetali morbidi quali cavolfiori e cavolini di Bruxelles, zucca, funghi, patate. Insalate e verdure a foglia verde, andranno tagliate abbastanza finemente per renderle più masticabili. E la frutta? Meglio servirla già pulita e tagliata, a fette oppure in macedonia con limone. Insomma, il pasto deve essere un momento piacevole e non una prova di abilità per chi mangia.
Cibi sani = cibi antiage
Le regole dietetiche per gli anziani sono sostanzialmente quelle valide per tutte le età: seguire un’alimentazione sana e variata, basata sui carboidrati, (anche integrali), ricca di frutta e verdura (cinque porzioni al giorno), con un giusto apporto di proteine (carne, pesce, latticini, legumi, uova) e povera di grassi animali e zuccheri semplici. Una corretta alimentazione contribuisce a contrastare l’invecchiamento e a mantenere il cervello in forma. Le sostanze antiossidanti contenute per lo più in frutta e verdura, quali le vitamine A, C, E e i minerali selenio e zinco, contribuiscono a mantenere più a lungo l’efficienza delle cellule nervose e dell’organismo in generale. Al contrario è provato che carenze di vitamine del gruppo B sono associate a disturbi cognitivi. Le trovate nei cereali integrali, semi oleosi, frutta (agrumi, kiwi, fragole), legumi, ortaggi (cavoli, radicchio, spinaci), e tra le fonti animali fegato, formaggi e uova.