È diversa dallo stile alimentare ora più trendy che tende ad eliminare gli alimenti fonte di carboidrati come i cereali, anche integrali – visti ingiustamente come nemici - ed aumentare quasi senza limite quelli proteici – considerati solo benefici, tonificanti e dimagranti. Andando un po' contro alle naturali esigenze della fisiologia umana. Una delle virtù della vera dieta mediterranea, infatti, è quella di non stressare l’organismo ma di aiutarlo a ridurre una condizione di infiammazione cronica, noto fattore di rischio per tante malattie, invecchiamento compreso.
Tuttavia, nonostante le mode alimentari del momento, la dieta mediterranea continua a essere considerata un'alleata della longevità, che va dal ritardare l’invecchiamento del cervello agli effetti protettivi su cuore e su numerose patologie. I suoi effetti sarebbero dovuti all’effetto sinergico sull’organismo di migliaia di sostanze nutrizionali presenti negli alimenti. Si tratta modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, caratterizzato principalmente da cereali, frutta fresca e a guscio, verdure, olio di oliva, una moderata o modesta quantità di alimenti di origine animale come pesce, latticini e carne, molti aromi e spezie. E a questo proposito, ecco un paio di recenti ricerche che confermano le qualità di questo modo di alimentarsi.
Re pomodoro
Sebbene presenti in Europa da solo 500 anni, grazie ai viaggi americani di Cristoforo Colombo, i pomodori sono tra gli ingredienti più iconici della dieta mediterranea. Un primato che si meritano: non solo per la loro versatilità in cucina ma anche per le loro qualità nutrizionali dovute all’elevato tasso di minerali (potassio), vitamine A e C, flavonoidi e, in particolare, di licopene, un carotenoide con effetti antiossidanti e antinfiammatori. Tra i vari benefici esercitati dal consumo regolare di pomodori, ultimamente si è evidenziato anche quello sulla pressione sanguigna. Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, ristretto a soggetti dai 55 anni poi che aderiscono alla dieta mediterranea, il consumo di pomodori, compresi i prodotti derivati come le salse, è utile nella prevenzione e nella gestione dell’ipertensione. Addirittura, il maggior consumo di pomodoro, pari a una media di 110 g al giorno, è stato associato a una riduzione del rischio di diventare ipertesi pari al 36 per cento.
Una dieta salva-cuore per le donne
Che la dieta mediterranea sia tra le più raccomandate dai cardiologi per i suoi effetti protettivi è ormai assodato. Tuttavia i dati scientifici sono stati spesso ricavati dalla popolazione maschile e fino a poco tempo fa mancava uno studio che si fosse concentrato sugli effetti di questo stile alimentare sul cuore delle donne. A colmare questa lacuna ci ha pensato l’Università di Sydney con un lavoro pubblicato sulla rivista Heart, nel quale sono stati esaminati i dati di 16 studi provenienti da oltre 722mila donne che seguivano la dieta mediterranea. In sintesi, si è scoperto che le più "mediterranee” presentavano un rischio di avere problemi al cuore inferiore del 24 per cento (ossia si riduceva di circa un quarto il rischio di avere un infarto, ad esempio) e anche il rischio di mortalità si abbassava del 23 per cento.