Che mirtilli e frutti di bosco fossero amici ella salute femminile non è una novità. Già anni fa, difatti, un importante studio pubblicato su Annals of Neurology aveva scoperto che le donne che consumavano due o più porzioni di fragole e mirtilli alla settimana rallentavano il calo della memoria e il declino cognitivo. Tanto che ormai i frutti di bosco sono sempre presenti tra le categorie di alimenti utili per proteggere la materia grigia (insieme, ad esempio, alle verdure a foglia verde e alla frutta a guscio). A parte ciò i mirtilli e i vegetali ricchi di antociani, come i frutti di bosco, le arance rosse, le prugne o l’uva nera (specie sottoforma di estratti e in particolare in estate) rappresentano un popolare rimedio consigliato per lo più alle donne per migliorare la circolazione sanguigna e per rinforzare le pareti interne dei vasi sanguigni. Vale inoltre la pena di ricordare, non solo per le donne ma anche per gli uomini, l’azione ipoglicemizzante esercitata dal mirtillo comune e dal mirtillo rosso (vedi questo post).
Occhi più protetti
Tornando agli effetti anti-age dei mirtilli sulle signore, bisogna aggiungere quelli che riguardano i loro occhi, almeno secondo gli autori di questa analisi pubblicata sul Journal of Nutrition. In particolare, studiando il consumo di mirtilli e di antociani in una popolazione femminile con un’età dai 45 in su è stata individuata una riduzione del rischio di patologie legate all’invecchiamento degli occhi, quali la cataratta e la degenerazione maculare legata all’età.
Il database utilizzato dai ricercatori è quello del Women's Health Study, ossia uno degli studi osservazionali più importanti sulla salute delle donne condotto negli Stati Uniti. Ebbene, gli autori hanno studiati i questionari alimentari compilati da donne senza degenerazione maculare (quasi 38mila) o cataratta (oltre 35mila) all’inizio dello studio, per un periodo di quasi undici anni, creando delle categorie di consumo dei piccoli frutti blu.
L’analisi ha rilevato che l’incidenza totale di maculopatia degenerativa era ridotta in modo significativo nelle donne che consumavano mirtilli rispetto a quelle che non ne mangiavano. Per dare un’idea, ben il 10,5 per cento delle partecipanti ha affermato di consumare mirtilli almeno una volta alla settimana, con un’assunzione media totale di antociani di 11,2 mg al giorno.
Messe a confronto con le non-consumatrici, le donne che mangiavano una-tre porzioni al mese, o una porzione alla settimana oppure due o più porzioni alla settimana avevano un rischio di degenerazione maculare ridotto, rispettivamente, del 10, 28 e 64 per cento. Al contrario non sono state trovate associazioni significative tra assunzione dei soli antociani, ossia il principio attivo tipico dei mirtilli, e la degenerazione maculare. È un dato molto interessante che mette in rilievo proprietà benefiche dei mirtilli dovute ad altre sostanze ancora da individuare (e che ancora una volta conferma l’azione salutare dei vegetali consumati interi per l’effetto sinergico esercitato dai tanti componenti). Comunque è stata trovata una leggera protezione dal rischio di cataratta (meno 10 per cento) in chi aveva le assunzioni più alti di antociani.
Ricapitolando, una porzione o più a settimana di mirtilli per le signore mature e in post-menopausa protegge la salute degli occhi, in particolare prevenendo la degenerazione maculare legata all’età. Effetti protettivi che sono da collegare anche ad altre sostanze contenute nei mirtilli, oltre agli antociani.