Novità dalla ricerca
Mirtilli rossi, amici del microbiota e della salute


Non solo fibre: anche queste piccole bacche rosse secondo uno studio francese sembrano possedere delle eccezionali qualità prebiotiche. Oltre a potenziare in modo positivo la crescita della flora batterica “buona” aiutano a ridurre l'infiammazione e a rafforzare la barriera intestinale. E in più ci riescono in tempi record

Piccoli ma potenti. Sebbene non ci entusiasmi il termine superfood perché è la sinergia tra i tanti alimenti presenti in una dieta che produce gli effetti positivi, bacche e frutti di bosco continuano a essere studiati dalla ricerca scientifica per le loro svariate proprietà salutistiche, da quelle anti-age per il cervello a quelle ipoglicemizzanti o protettive per l’apparato circolatorio. E se recentemente ci siamo occupati dei mirtilli blu per l’azione protettiva sugli occhi (se ne parla in questo post), oggi sono i mirtilli rossi a essere protagonisti di una ricerca canadese dell’Université Laval (Quebec) e del suo Institute of Nutrition and Functional Foods (INAF) da poco pubblicata sul npj Biofilms & Microbiomes.

Generalmente i benefici dei mirtilli rossi vengono attribuiti al loro notevole contenuto di polifenoli, tuttavia queste bacche contengono anche alte concentrazioni di oligosaccaridi, delle piccole fibre che, secondo gli autori della ricerca in questione, sembrerebbero molto attive a livello intestinale. Per valutare gli effetti sul microbiota intestinale, ma non solo, il team di ricercatori ha reclutato una quarantina di volontari ai quali è stato somministrato un estratto di mirtilli rossi per due volte al giorno, equivalente a 60 grammi di mirtilli rossi freschi. All’inizio dell’esperimento e dopo quattro giorni sono stati raccolti dai partecipanti vari campioni biologici e si è notato che già in questo breve arco di tempo si erano verificati dei cambiamenti a libello intestinale.

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Una flora che cambia

L’azione congiunta dei polifenoli e degli oligosaccaridi presenti nell'estratto è stata in grado di potenziare il genere Bifidobacterium, che viene associato a un ridotto rischio di diabete e malattie cardiometaboliche. “Normalmente, questi batteri vengono stimolati dal consumo di fibre alimentari. Abbiamo osservato lo stesso effetto con l'estratto di mirtillo rosso, con una dose si quasi 20 volte inferiore", ha sottolineato Jacob Lessard-Lord dell'INAF, nell’articolo universitario di presentazione della ricerca. Inoltre gli estratti di mirtillo rosso hanno incrementato la crescita del batterio Akkermansia muciniphila, noto per svolgere un ruolo importante nella mucosa intestinale sia riducendo l'infiammazione che rafforzando la barriera intestinale.

Secondo gli autori della ricerca, se inserito in una dieta corretta l’estratto di mirtilli rossi potrebbe contrastare le conseguenze dannose (come l’alterazione del microbiota, l’infiammazione della mucosa e l’aumentata permeabilità della barriera intestinale) esercitate sull’apparato digerente da una dieta occidentale malsana. È ormai certo che un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri e cibi ultra-trasformati faciliti una condizione di infiammazione cronica che con il tempo può favorire la comparsa di malattie come quelle cardiovascolari o il diabete.

E nell’attesa di capire se il mirtillo rosso diventerà un rimedio comune per il benessere intestinale, speriamo che nel frattempo migliori la dieta occidentale…

Mirtilli rossi, amici del microbiota e della salute - Ultima modifica: 2024-05-27T07:00:32+02:00 da Barbara Asprea

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