"Il muesli può contrastare l'artrite?" Questa la domanda che si sono fatti i ricercatori dell'Università tedesca di Erlangen-Nürnberg nell'articolo di presentazione del loro studio appena pubblicato su Nature Communications. Ma quello del muesli è solo un esempio di un alimento particolaremente conosciuto per la ricchezza di fibre dovuta alla presenza dei cereali integrali.
Merito dello studio in oggetto è stato quello di approfondire il rapporto che c'è tra una dieta ricca di fibre, salute dei batteri intestinali e conseguente salute delle ossa. In effetti i ricercatori hanno scoperto che non tanto i batteri buoni ma piuttosto alcuni dei loro metaboliti rilasciati in seguito alla fermentazione delle fibre a livello intestinale, contribuirebbero a lenire le infiammazioni delle articolazioni e a garantire una migliore massa ossea. Si tratta degli acidi grassi a catena breve come il propionato e il butirrato, che nutrono i batteri intestinali e che possono essere trovati nei fluidi presenti nelle articolazioni e nel midollo osseo, migliorando la funzionalità e la resistenza dello scheletro. In più si pensa che possano influenzare positivamente i sintomi di malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide.
"Siamo stati in grado di dimostrare che una dieta amica della flora intestinale ha un effetto antinfiammatorio, con un'azione positiva sulla densità ossea" ha affermato Mario Zaiss, lo studioso che ha guidato la ricerca.
Insomma, anche per noi donne che combattiamo sempre con la minaccia dell'osteoporosi, un'alimentazione con una buona presenza di alimenti vegetali e, quindi, di fibre, può svolgere un prezioso ruolo preventivo. E ancora una volta, la nostra salute passa prima dalla pancia!