Che lo zenzero e la curcuma fossero spezie amiche della salute delle donne lo si sapeva già. La prima è considerata il rimedio principe (confermato dalla ricerca scientifica, vedi questo post a proposito) per contrastare la nausea gravidica. Mentre la seconda, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e anti-age per le cellule nervose, è un rimedio per migliorare sia il tono dell’umore che le prestazioni cognitive quando si invecchia, entrambi problemi che coinvolgono più frequentemente i cervelli femminili. Passando ad argomenti più lievi, la curcumina, ossia il principio attivo della curcuma, grazie al suo effetto lenitivo è utilizzata anche nelle creme per la pelle.
Chissà se nel prossimo futuro a tutte queste proprietà si aggiungerà anche quella di proteggere la massa ossea dopo la menopausa. A suggerire questo possibile effetto è uno studio clinico pubblicato sul Journal of Herbal Medicine che ha testato gli effetti dell’integrazione di zenzero e curcuma direttamente su un gruppo di donne che soffrivano di osteoporosi menopausale.
Tutta colpa (o quasi) degli ormoni
Prima di entrare nel merito dello studio, può essere utile sapere che quella post-menopausale (o menopausale) è un tipo di osteoporosi primaria, ossia non è conseguenza di altre malattie. Oltre a quella post-menopausale, altri tipi di osteoporosi primaria sono l’osteoporosi senile e l’osteoporosi idiopatica (giovanile e dell’adulto). Come già chiaro dal nome, l’osteoporosi post-menopausale è legata alla brusca caduta degli estrogeni, ormoni che nella donna regolano l’assunzione di calcio nelle ossa. Si verifica tra i 51 e i 75 anni di età e può essere responsabile di tipiche fratture come quelle al polso o dovute a schiacciamento delle vertebre. Questo non significa che tutte le donne in menopausa vanno incontro a osteoporosi, ma solo che c’è un aumento del rischio di manifestare i sintomi della malattia in un’età compresa tra i 51 e i 75 anni. Ovviamente questo rischio non è uguale per tutte le donne, ma dipenda da più fattori come il picco di massa ossea che si è raggiunto intorno ai trent’anni o la velocità con cui procede la perdita di massa ossea.
Una doppia integrazione
Gli autori dello studio, provenienti principalmente dell’iraniana Università di Tabriz, hanno reclutato centoventi donne con osteoporosi post-menopausale e le hanno divise in quattro gruppi. Per una durata complessiva di quattro mesi è stata data a ogni gruppo un’integrazione diversa sotto forma di compresse.
Il primo gruppo ha ricevuto zenzero più il placebo corrispondente per la curcumina; il secondo ha assunto curcumina più il placebo per lo zenzero; il terzo ha preso sia zenzero più curcumina; il quarto un placebo “doppio”, sia per lo zenzero che per la curcumina.
Quindi sono stati effettuati vari test legati alla densità minerale ossea delle partecipanti, come la DEXA e i livelli ematici di alcuni indici importanti per la salute ossea come l’osteocalcina, la fosfatasi alcalina o la concentrazione della proteina C-reattiva.
Quali i risultati principali? Innanzitutto che la densità minerale ossea (relativa al collo del femore) è aumentata in modo statisticamente significativo nei primi tre gruppi senza differenze particolarmente importanti tra loro. Tuttavia terzo gruppo, quello che ha assunto sia curcumina che zenzero, ha ottenuto i risultati migliori rispetto al gruppo del doppio placebo relativamente alla riduzione dei livelli sierici della proteina C-reattiva, al miglioramento dei livelli di osteocalcina e di composti antiossidanti.