Tipico cereale delle regioni del Nord Europa, la segale è un cereale apprezzato da secoli per il suo sapore unico nonché per la sua resistenza ai climi rigidi. Oggi è tra i protagonisti della Nordic Diet, un modello alimentare che ha conquistato sempre più estimatori anche al di fuori dei paesi scandinavi, grazie al suo approccio sano e sostenibile. Anche in Italia, la segale integrale è ormai diffusa e apprezzata sotto forma di pane, cracker o altri prodotti da forno, specialmente per chi ricerca alimenti ricchi di fibre. Ma qual è il vero valore aggiunto della segale? Una recente ricerca condotta in Svezia, pubblicata sul Journal of Nutrition, ha analizzato i benefici del consumo di segale integrale rispetto ai cereali raffinati, offrendo nuove conferme sull’importanza di questo cereale nella dieta.
La ricerca in sintesi
Lo studio, del tipo randomizzato e cross-over, è stato guidato da un team di ricercatori di varie università svedesi e ha coinvolto 29 adulti sovrappeso od obesi. Tutti i volontari sono stati sottoposti a un regime alimentare controllato. Due le diete ipocaloriche assegnate e che sono state invertite nelle varie fasi della sperimentazione: una con alimenti a base di segale integrale e l’altra con alimenti contenenti grano raffinato. Durante la ricerca gli studiosi hanno misurato diversi parametri, tra cui glicemia, ormoni intestinali e marker infiammatori per comprendere meglio gli effetti metabolici a breve termine di questi alimenti.
I risultati principali
Uno dei dati più interessanti riguarda il controllo glicemico: il consumo di segale integrale ha portato a una riduzione del 30% dell’area sotto la curva glicemica postprandiale rispetto al grano raffinato. Questo effetto si è rivelato particolarmente marcato nelle ore del mattino e del pomeriggio, quando le risposte glicemiche sono state significativamente più attenuate.
Per quanto riguarda gli ormoni intestinali, non sono state riscontrate differenze significative nei livelli di GLP-1, un ormone che stimola la produzione di insulina, mentre il GIP è risultato inferiore del 31% dopo i pasti a base di segale integrale, suggerendo un potenziale effetto specifico su questo ormone legato al metabolismo del glucosio. Anche la grelina, un ormone che stimola l’appetito, ha mostrato una riduzione del 29% dopo la cena a base di segale integrale, indicando un effetto saziante particolarmente utile nei pasti serali.
Un dato inatteso riguarda i marker infiammatori: nei partecipanti che hanno consumato segale integrale, i livelli di GlycA – un indicatore di infiammazione sistemica – sono aumentati. Questo risultato potrebbe suggerire una risposta individuale, legata a un'iniziale risposta adattativa, o ad altri fattori non esplorati nello studio.
In sintesi, lo studio ha evidenziato che la segale integrale può contribuire a un miglior controllo glicemico e a una maggiore sazietà nei soggetti con sovrappeso e obesità, supportando il suo utilizzo in strategie dietetiche per migliorare il metabolismo postprandiale.
Nordic Diet: un modello da scoprire
La Nordic Diet è molto più di una moda alimentare. Basata su ingredienti tipici delle regioni scandinave, questa dieta si distingue per l’attenzione alla qualità degli alimenti e alla loro stagionalità, privilegiando cibi integrali e ricchi di nutrienti. Tra gli alimenti di base troviamo cereali integrali come segale, avena e orzo, affiancati da una grande varietà di verdure, incluse radici e tuberi come sedano rapa, pastinaca e barbabietola, che rappresentano una parte importante della dieta invernale. La frutta fresca – soprattutto mele, pere e bacche – occupa un posto di rilievo, insieme a fonti proteiche sane come pesce, crostacei e legumi. Non mancano i grassi “buoni” provenienti da semi di lino, frutta a guscio e oli vegetali, come quello di girasole. Rispetto alla dieta mediterranea, il consumo di carne è molto ridotto, mentre vengono preferiti latticini a basso contenuto di grassi.
Un aspetto interessante è che gli effetti positivi della Nordic Diet, come il miglior controllo della glicemia e del colesterolo, sono stati osservati anche in assenza di dimagrimento, rendendola un modello alimentare valido per chiunque voglia migliorare la propria salute metabolica.