Dieta e zuccheri
Siete dolce-dipendenti? Ecco i consigli per uscirne (o almeno provarci)

5 | 4 voto/i

Più si avvicina il freddo e più avete voglia di entrare in pasticceria? Provate le nostre 5 strategie facili per vivere un rapporto più sereno con i dolci. Ne vale la pena anche per la salute, visto che un nuovo studio ha rilevato che le persone “dolce-dipendenti” sono più a rischio di sviluppare numerosi disturbi

Se la primavera è la stagione delle diete per eccellenza, quella autunnale si può considerare il periodo più "antidieta" dell'anno, dove la questione non è tanto dimagrire quanto piuttosto evitare di ingrassare. Le ragioni sono tante e note: aumenta l'appetito e la voglia di cibi gratificanti e corroboranti, ricercati per compensare un certo calo dell'umore, e si riduce la voglia di fare attività fisica.

Ma oltre che per la linea, abituarsi a cercare conforto in pasticceria può avere contraccolpi sulla salute, come è stato recentemente evidenziato da questa nuova ricerca dell'Università del Surrey pubblicata sul Journal of Translational Medicine. Il team di ricercatori, lavorando sui dati raccolti nella UK Biobank, una banca dati attiva dal 2006,  ha ricavato informazioni anonime sulle preferenze alimentari di 180mila persone e ha poi utilizzato l'intelligenza artificiale per definire tre profili generali

Advertisement

Attenti alla salute: preferiscono frutta e verdura rispetto ai cibi di origine animale e ai dolci.

Onnivori: amano la maggior parte dei cibi, inclusi carne, pesce, verdure, oltre ai cibi dolci e ai dessert.

Golosi di dolci: preferiscono cibi dolci e bevande zuccherate e sono meno interessati alle opzioni più salutari come frutta e verdura.

Di queste persone sono stati valutate le informazioni relative ai campioni di sangue, in particolare riguardo ai livelli di proteine e di metaboliti, per avere una visione più chiara delle differenze biologiche tra i gruppi.

Nel gruppo dei golosi di dolci sono stati rilevati livelli più elevati di proteina C reattiva, che è un indicatore di infiammazione. Ma anche livelli più alti di glucosio e di grassi, che sono un forte segnale di avvertimento per diabete e malattie cardiache. Al contrario, il gruppo "attento alla salute", che aveva anche un maggiore apporto di fibre alimentari, mostrava rischi inferiori di insufficienza cardiaca, malattie renali croniche e ictus, mentre il gruppo onnivoro presentava rischi moderati per la salute.

"Le nostre preferenze alimentari hanno un collegamento diretto con la salute”, ha commentato il professor Nophar Geifman, autore senior dello studio. "Se gli alimenti preferiti sono torte, dolci e bevande zuccherate, i risultati della ricerca suggeriscono che ciò potrebbe avere effetti negativi sulla salute. Abbiamo scoperto che il gruppo dei 'golosi di dolci' ha il 31% di probabilità in più di andare incontro a depressione. Inoltre, questo gruppo ha tassi più elevati di diabete e di condizioni cardiache vascolari rispetto agli altri due gruppi”.

Ma invece di spaventarci o sventolare bandiera bianca, qualcosa si può fare per recuperare un rapporto più sereno i dolci, tenendo sempre conto che non è l’eccezione che conta ma le “cattive” abitudini prolungate nel tempo. Ecco allora qualche semplici strategia per cominciare a provarci.

  1. È appetito o altro?  

Quando siamo colti da un attacco imprevisto di appetito, gli esperti consigliano di porsi questa domanda prima di aprire la dispensa: "Sono davvero affamato o il problema è un altro?". Spesso si cerca cibo quando si dorme male, per scappare dall'ansia o dalla noia: in questi casi mangiare non è la risposta giusta, e ingrassare contribuisce solo ad aumentare il malessere.

Insomma, se ci accorgiamo di aver iniziato a mangiare di più, specie fuori pasto, e di sognare una torta sacher con panna montata, forse è meglio fermarsi un momento. Gratificarsi con qualcosa di goloso ogni tanto è del tutto normale; se però il cioccolato (per fare un esempio) diventa la via di fuga principale, allora bisogna reagire. Anche perché ingrassare non ci migliorerà il tono dell’umore.

  1. Proviamo a distrarci  

Se, come dicono gli anglosassoni, ci accorgiamo di essere dei "mangiatori emotivi", possiamo imparare altri modi per reagire alla fame nervosa. Per fortuna le emozioni che scatenano gli attacchi di solito non durano a lungo – secondo gli studiosi, anche solo una decina di minuti – quindi basterà distrarsi per un breve periodo, finché l'emozione non passerà. Ecco qualche idea: uscire e fare una passeggiata intorno all'isolato o, se siamo a casa, telefonare a un’amica, fare qualche esercizio yoga o di di rilassamento. Ognuno potrà trovare il proprio modo per distrarsi.

  1. Bere caldo può aiutare

Non bisogna sottovalutare l'effetto confortante delle bevande calde, specie se speziate. Un valido strumento per contrastare gli attacchi di fame nervosa e disabituarsi agli spuntini ipercalorici. Un esempio? Un infuso speziato con zenzero e curcuma che appaga il palato, regalandoci anche una piacevole ondata di calore e benessere, e tutto a zero calorie! Grazie ai principi attivi delle spezie unite a quelli del tè, questo infuso dona anche un po’ di tono nei lunghi pomeriggi autunnali.

  1. Gratifichiamo il palato senza rischi per la bilancia  

Se amiamo in particolare il dolce, che dal latte materno in poi è il sapore rassicurante per eccellenza, possiamo abituare gradualmente il nostro palato alla dolcezza naturalmente presente nella frutta, nei cereali o negli ortaggi. In questo modo possiamo ottenere l'effetto confortante di cui sentiamo il bisogno, in maniera molto più salutare e senza effetti collaterali, né per il peso né per la glicemia. Ecco qualche esempio: possiamo preparare tantissime ricette – minestre, risotti, brodi, contorni o purè – con ortaggi dolci (e anche dall'effetto positivo sull’umore) come zucca, carota, cipolla, spinaci, porri, finocchi, topinambur, patate comuni (magari riducendo le porzioni o in sostituzione di pane o pasta) e patate dolci. Tra i cereali, riso, orzo e miglio sono i più dolci. Per quanto riguarda la frutta, può diventare un ottimo dessert. Cachi e banane sono già dolci al naturale, mentre mele e pere diventano ancora più zuccherine se cotte al forno o in tegame, meglio se con l’aggiunta di spezie come vaniglia, cannella, chiodi di garofano o un pizzico di cacao, se amate il cioccolato.

  1. Muoviamoci!  

L’ultima strategia ha un impatto sul benessere fisico e mentale, riducendo lo stress. Sappiamo bene che mantenere una vita attiva, con un regolare esercizio fisico, aiuta a tenere sotto controllo lo stress e quindi la fame nervosa, permettendoci di mantenere con più facilità sia un peso corretto che un senso di benessere. E se è vero che l’ideale sarebbe fare attività fisica all’aperto – camminando a passo svelto per almeno mezz’ora al giorno (che farà bruciare circa 150 calorie, quanto un piccolo snack) – anche in casa ci si può muovere con un po’ di creatività.

Siete dolce-dipendenti? Ecco i consigli per uscirne (o almeno provarci) - Ultima modifica: 2024-10-28T08:00:23+01:00 da Barbara Asprea

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome