I golosi (forse) possono smettere di sentire quel perenne senso di colpa derivato dal forte desiderio di cibi dolci. Una nuova ricerca britannica, appena pubblicata su The Journal of Clinical Investigation ha individuato un meccanismo nel cervello che indirizzerebbe il nostro appetito verso gli alimenti ricchi di glucosio, la fonte di energia principale utilizzato dalle cellule cerebrali. Sarebbe tutta colpa di un enzima chiamato glucochinasi che è presente in quell’area del cervello che svolge le funzioni regolatorie sull’assunzione di cibo. Quando il livello di questo enzima cala il nostro cervello ci spinge rapidamente a cercare fonti alimentari di amidi. Ma i ricercatori hanno scoperto che intervenire sul livello di questo enzima (loro hanno usato un virus su topolini di laboratorio…) può cambiare le abitudini alimentari, in altre parole se si tiene basso l’enzima si mangia molto meno. Un auspicabile obiettivo terapeutico sarebbe, perciò, quello di trasformare gli “zucchero-dipendenti” in persone con abitudini alimentari del tutto normali riuscendo a mantenere stabile la glucochinasi.
Nell’attesa eccovi un dessert alla frutta che soddisfa la gola ma senza contraccolpi pericolosi sulla linea…