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Tratteremo le allergie alimentari con le fibre?

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Secondo una nuova ricerca USA l’azione benefica sul microbiota intestinale esercitata dall’insulina, una speciale fibra presente in molti ortaggi, potrebbe diventare una terapia per evitare le reazioni allergiche legate ai cibi

Uno studio dell’Università del Michigan ha messo in luce il possibile uso dell’inulina per un potenziale trattamento delle allergie alimentari. L’inulina è una particolare fibra solubile, presente in molti vegetali come cicoria, topinambur, porri o carciofi, che fa parte dei fruttoligosaccaridi o FOS, considerati prebiotici per i loro effetti salutari sulla flora intestinale. In altre parole, si tratta di carboidrati che il nostro apparato digerente non riesce ad assimilare e a utilizzare a scopo energetico e che perciò arrivano non digeriti direttamente nel colon, dove fermentano. Ebbene, l’inulina ha la caratteristica di dare vita a numerose sostanze in grado di agire in modo selettivo sul microbiota, fornendo nutrimento ai batteri benefici, con una cascata di effetti positivi a livello metabolico e protettivo per la salute. E tra questi effetti, secondo uno studio dell’University of Michigan da poco pubblicato su Nature Materials, potrebbe anche aggiungersi quello sulle allergie alimentari.

Una nuova prospettiva

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Sebbene la ricerca americana sia ancora ai primi passi, i risultati ottenuti sembrano molto promettenti per rendere nel prossimo futuro la vita più facile alle persone con allergie alimentari. Per dare un’idea, solo negli USA un adulto su tre e più di un bambino su quattro soffre di questo tipo di reazioni avverse al cibo. Ma le allergie alimentari sono diventate una preoccupazione significativa a livello globale, soprattutto nei paesi sviluppati, poiché non sempre è facile individuare l’allergene negli alimenti, specie fuori casa, con il rischio di andare incontro a crisi allergiche anche molto serie, come è noto.

Tornando allo studio in questione, l’inulina sotto forma di gel sarebbe stata in grado di prevenire le reazioni allergiche, piuttosto che limitarsi a gestirne i sintomi come è il caso delle terapie al momento più comuni. Va detto, però, che il trattamento di immunoterapia orale a base di gel di inulina, che svolge la sua azione sulla flora batterica intestinale, è stato testato solo su animali di laboratorio e non ancora sugli umani. È interessante sapere che il gel è stato formulato con allergeni comuni come quelli presenti nelle arachidi, negli albumi delle uova o nel latte, e che ha normalizzato lo squilibrio del microbiota intestinale e dei metaboliti nei topi allergici. Questa normalizzazione ha portato all’instaurazione di una tolleranza orale allergene-specifica, sopprimendo efficacemente le reazioni allergiche agli allergeni testati.

E sebbene occorrano ulteriori ricerche per verificare i risultati, questo studio, come sottolineano gli stessi autori in un articolo di presentazione dello studio, ha evidenziato il ruolo del microbiota e dei metaboliti dell’intestino tenue nella regolazione delle allergie alimentari, aprendo nuove strade per interventi terapeutici futuri. "La terapia ha mostrato una protezione prolungata anche dopo la cessazione del trattamento, indicando il suo potenziale per un trattamento con una lunga durata delle allergie alimentari", conclude Fang Xie, uno degli autori dello studio.

Tratteremo le allergie alimentari con le fibre? - Ultima modifica: 2024-07-15T07:59:38+02:00 da Barbara Asprea

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