L’idea di un tè nutrizionale è veramente geniale e come spesso accade in questi casi è frutto anche di semplici osservazione sui usi, costumi e abitudini di consumo della società insieme a urgenti necessità di risolvere problemi di salute importanti.
Il motivo della scelta specifica è molto semplice perché questa gradevole bevanda è praticamente diffusa in ogni angolo del globo e in alcune zone specifiche è una delle poche costanti alimentari che non si ha difficoltà a reperire e consumare da ogni ceto della popolazione.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa è questo interessante tè nutrizionale, quale è la sua origine, come è nato, quale è la sua funzione reale e i risultati a cui ha portato rispetto al contesto sociale.
Si tratta semplicemente di un normale tè che è stato arricchito, senza alterarne sapore e colore, con vitamina B12 e acido folico, ma che in prospettiva può “ospitare” altre potenti sostanze nutrizionali utili a combattere o prevenire particolari patologie.
La sua origine è dovuta a uno studio portato avanti in India nella cittadina di Sangli, nello stato di Maharashtra su una selezione di giovani donne particolarmente soggette all’anemia e agli effetti della mancanza naturale di acido folico in prospettiva di una gravidanza.
E il modo migliore che i ricercatori hanno trovato per far assimilare con piacere e automatismo le preziose sostanze utili alla salute delle donne è stato proprio quello di creare questo speciale tè nutrizionale distribuendolo per due mesi nella misura di una tazza al giorno.
Con costanza si sono poi monitorati i livelli ematici di vitamine come la B12 e dell’emoglobina verificando anche l’incidenza o meno dell’anemia di cui normalmente soffre la popolazione di quelle zone rurali.
I risultati finali hanno dimostrato chiaramente che la semplice presenza e consumo di una tazza di tè nutrizionale al giorno è stata sufficiente a ristabilire nelle donne valori di salute soggettivi adatti sia a contrastare l’anemia sia a prevenire i difetti del tubo neurale del feto durante la gravidanza.
Una sperimentazione in piccolo sicuramente che andrà verificata su più ampia scala, ma che fin da subito fa presagire il successo certo del metodo adottato e che presumibilmente può essere allargato anche ad altre sostanze preziose di cui fette di popolazione possono essere carenti.
E il tutto bevendo con piacere una buona tazza di tè suggerendo anche a noi stessi la possibilità nel nostro piccolo di creare autonomamente del tè nutrizionale pur con il compromesso di cambiarne in minima parte il sapore.
Con l’aggiunta ad esempio quando la temperatura scende del succo di un agrume portatore di vitamina C, piuttosto della presenza in infusione della potente cannella o di qualche frutto secco come le noci sgusciate e tritate con i loro potenti omega 3!!!