I pistacchi come superfood della salute non sono certo una novità di questi anni, nelle magiche terre di Sicilia ad esempio il fantastico pistacchio di Bronte ha una lunghissima tradizione che va ben oltre il solo aspetto di cibo per la cucina.
E non solo qui naturalmente, ovunque questo frutto particolare dal colore verde è diffuso si registrano usi e costumi che ne fanno una virtù anche per la cura dell’organismo, magari inconsapevolmente e indirettamente in una sorta di istinto di autotutela naturale.
Quella che ha spinto al consumo di cibi ricchi di salute come è avvenuta con altissima frequenza nella dieta mediterranea non a caso citata spesso come modello di riferimento.
Il paradosso dei pistacchi come di tanta altra frutta secca in guscio cugina diretta è che contengono alte percentuali di grassi e di contenuto energetico ovvero quello che spesso si indica erroneamente di evitare o limitare al minimo.
Ci si chiede allora spesso quale delle due considerazioni bisogna seguire e se lo domanda soprattutto un consumatore medio che cerca di districarsi tra indicazioni contrastanti e fuorvianti.
Il punto è che il ruolo dei grassi è stato per troppo tempo sottovalutato, questa sostanza è stata temuta e lo è spesso ancora senza che però vi sia lo sforzo di contestualizzarla.
Ci sono grandi differenze tra i grassi contenuti nei pistacchi, quelli contenuti in un olio dalle caratteristiche a volte indecifrabili come un generico olio di semi, quelli presenti in un cibo spazzatura tra i tanti trovabili sul mercato e quelli presenti in un salume o in un taglio di carne.
Così dobbiamo sapere che i grassi contenuti nei pistacchi e nella frutta secca in toto sono i veicoli migliori per far assimilare al nostro organismo una ricchissima dote di sostanze preziose.
I contribuiti di un consumo adeguato e e calibrato di pistacchi per il diabete hanno di recente sorpreso, le osservazioni documentate hanno evidenziato come il loro ruolo preventivo nei riguardi del diabete può essere molto potente, come anche quello di controllo sui livelli di glucosio e sulla glicemia.
Questo per altro con un consumo non proprio basso di questi frutti, il che non vuol dire ovviamente che ci si può abbuffare d‘ora in poi di manciate di pistacchi, ma che limitarli solo perché impauriti da calorie e grassi può essere controproducente.
Lo stesso discorso vale per la salute cardiovascolare generale e in particolare per quella del cuore, nei pistacchi una forma particolare di vitamina E ritrovabile nel gamma-tocoferolo ha una discreta ma importante azione vasodilatatrice tutelando le pareti dei capillari e fungendo da difesa antitrombotica.
Ancora altri studi importanti segnalano l’efficacia sul controllo dei livelli di colesterolo e ancora una volta notiamo il paradosso dei grassi, abbondanti nei pistacchi eppure assolutamente utili come forma preventiva e aiuto all’organismo.
Per celebrare tutte queste virtù avevo realizzato una bella ricetta di un primo piatto di pasta fresca che a brevissimo vi racconto e illustro con foto qui sul blog, mentre vi ricordo quella recente del bel tortino di zucchine dove i pistacchi sono parte importante.
Intanto consumate con giudizio ma grande serenità pistacchi e frutta secca in generale e soprattutto non abbiate paura di aggiungerli alle vostre ricette di cucina, ne guadagnerà la bontà finale, il gusto e la salute!!!