Due parole sull’anice stellato che è stato ieri protagonista del semplice dessert a base di melone che dai riscontri mi pare abbia avuto un discreto interesse e gradimento forse anche per via del bel colore che questo frutto estivo porta in dote una volta privato della buccia esterna.
Chi produce questa spezia così sensuale è un grande albero di origine asiatica che ha parentele strette con la nostra conosciuta magnolia, un albero affascinante per via della sua lunga vita e per il fatto che dopo soli sei anni dalla sua comparsa comincia a produrre frutti senza fermarsi più.
Questi frutti sono ciò da cui deriva direttamente l’anice stellato che non è il seme perché questi sono in realtà dentro il pericarpo a stella (ogni punta ne contiene uno) che è poi l’elemento che aromatizza e profuma.
Nei paesi di origine questa spezia è molto diffusa e usata, in Cina dove viene chiamata Baat gok (almeno nella declinazione cantonese) fa parte della selezione delle 5 spezie, mentre in India è spesso presente in molti garam masala base per la preparazione del curry.
Questa spezie è molto più diffusa nell’Europa del nord dove compare in diverse preparazioni di cucina locale e in liquori molto profumati.
Da noi è invece più diffuso e usato l’anice verde che con lo stellato ha una parentela solo di nome, anche se ne ricorda l’aroma che nella versione asiatica è ancora più intenso e forte.
La sua particolarità è che mescola i sentori tipici dell’anice comune con quelli della menta, liquirizia, pepe e con queste stesse spezie ha un legame particolarmente forte e sinergico, mentre altri rimandi riguardano note agrumate di sottofondo.
Per questo motivo è ottimo con arance, agrumi e tutta la frutta in generale, il pomodoro, i funghi e molti vegetali estivo autunnali come la generosa zucca.
Lega poi molto con i legumi e con il pesce, per chi ama il pescato l'anice stellato riserva sorprese estremamente deliziose e sorprendenti.
Bisogna però modularne con attenzione la presenza perché è molto invasivo e tende a prevalere sul resto dei sapori presenti nel piatto.
Un ultima considerazione riguarda il lato estetico, grazie alla sua forma risulta molto interessante il suo uso per decorazioni e presentazione di piatti di ogni genere.