Tra le tante cose e i tanti progetti da seguire sono impegnato in questi giorni e settimane nella scrittura di un libro sui dolci senza glutine che uscirà nei prossimi mesi.
Per cui potete immaginare le sperimentazioni dolci e i profumi da pasticceria nell'aria, un lavoro comunque molto interessante e stimolante.
Togliere qualcosa dalla cucina, come in questo caso il glutine, può sembrare (e purtroppo a molti sembra ancora) un limite forte e insostenibile, al contrario aggiungere è un mito che resiste a tempi e mode.
Semplicemente accade che la società si riflette sulla cucina e la cucina sulla società, in un contesto culturale in cui accumulare e avere (e apparire, molto apparire!) è la filosofia di base tutto ciò che si toglie, una macchina invece di due, scarpe e vestiti inutilizzati, qualche risparmio in meno, un telefono o computer di ultima generazione sono una sorta di colpa grave.
Si percepisce e si vive una sorta di povertà indotta, mentre la realtà quella vera è ben altro e i valori personali altro dovrebbero essere, camminare un po' invece che andare sempre in macchina, vestirsi senza pensare alle mode, dare un valore oggettivo ai soldi, lavorare e comunicare a prescindere dalla tecnologia posseduta.
Quando questo succede se ci si ascolta bene e si riflette si percepisce molto più benessere, molta più qualità del sentire, delle emozioni e di molto altro.
Tornando alla cucina che riflette la società anche qui è così e togliere un sostanza è un limite solo per chi questo limite lo vuole, il possibile ha molte più possibilità dell'impossibile!!!
Un esempio pratico sono i bignè (per ora vuoti!!!) che vedete in foto, apparentemente simile a normali bignè sono realizzati con farine senza glutine.
È stato tolto qualcosa ma il risultato è ottimo ugualmente e per chi combatte ogni giorno con il problema della celiachia questo togliere è un aggiungere tantissimo alla sua vita.
Inutile che mi chiediate la ricetta, per ora è riservata al libro prossimo, ma fra qualche tempo ne riparleremo!!!