Tra i nuovi prodotti che pur non essendo tali sono assimilabili come caratteristiche generali e nutrizionali ai più classici cereali ritroviamo anche l’amaranto.
Una pianta ad alto valore che fornisce piccoli semi ricchi in proteine vegetali e fibre con in più il grande pregio di non contenere glutine ed essere così un altra buona opportunità in cucina per chi soffre di celiachia.
Il sapore è molto gradevole e ricorda in lontananza la nocciola tanto che la sua farina offre ottime opportunità in pasticceria sia per ottenere retrogusti interessanti che per portare una utile friabilità a biscotti, frolle, sfoglie e molto altro sopratutto se in abbinamento si mette del cioccolato fondente.
In cucina l’amaranto è una buona alternativa rispetto ai classici chicchi per la preparazione di creme di verdura, zuppe, frittelle, crocchette e secondi vegetariani.
Per offrire uno spunto pratico vediamo come preparare delle ottime crocchette salate.
Lavate l’amaranto con cura e mettetelo in pentola con il doppio del quantitativo in brodo vegetale o acqua, lasciate cuocere per 15-20 minuti circa a calore basso fino a fargli assorbire quasi completamente il liquido.
Attenzione nel mescolare l’amaranto di frequente soprattutto negli ultimi minuti di cottura quando tende ad attaccare maggiormente e prima dell’uso finale fate riposare fino a raffreddamento.
Mescolate poi l’amaranto con delle patate lessate ridotte in purea, un trito veloce di basilico fresco, della scamorza affumicata tritata e la farina di riso sufficiente a ottenere un impasto facilmente lavorabile.
Quindi formate delle piccole crocchette, infarinatele, passatele prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato maneggiandole con delicatezza.
Adagiatele infine in una teglia rivestita con carta da forno, oliatele leggermente in superficie e cuocetele a 180 gradi per 15-20 minuti fino a dorarle.