Le venature delle foglie di alloro sono estremamente affascinanti, si diramano linee principali che separano segmenti al cui interno altre minuscole linee percorrono la loro strada in una trama di tasselli che sembrano raccontare storie profonde e antiche.
Di istinto mi viene da paragonarle alle rughe di una persona anziana, che sia donna o uomo è indifferente, quei solchi raccontano di una vita passata in cui si sono intrecciati volti, esperienze, attimi intensi, attese lunghe e corte, sorprese e inaspettate verità.
L’aromaticità dell’alloro ha qualcosa di veramente speciale e per me è nella versione fresca che possiamo ritrovare la sua vera essenza malgrado senta riferirmi a volte storie fantasiose su una sua presunta tossicità da fresco.
Dimenticando che le erbe aromatiche, quindi tutte e non una specifica, sono si naturali, ma non per questo esenti da problematiche a volte anche serie se usate in maniera impropria.
Il che quasi sempre si traduce in errori di dosaggio, pregiudizi senza senso, abbinamenti sbagliati, conoscenze superficiali, sentito dire travisati e ritenuti autorevoli solo perché appartenuti a qualche nonna/nonno del passato.
Ritornando all’alloro la bella pianta è stata introdotta in Europa dall'Asia Minore è ha avuto da subito in Grecia fama e notorietà divenendo protagonista di una delle più note leggende mitologiche incentrate sul dio Apollo.
Divenuta a lui sacra è poi passata a incoronare eroi e personaggi illustri delle arti e della società fino ad arrivare ai giorni nostri dove da essa trae origine la parola laureati.
Oggi è ampiamente diffusa in tutta Europa dove è spesso usata a scopo ornamentale nei giardini, ma è in cucina che rivela al massimo le sue qualità organolettiche sfruttate in numerosi piatti.
Ha anche interessanti proprietà curative, prima fra tutte una efficace azione calmante e rilassante, stimola l’appetito, aiuta la digestione, combatte i dolori di stomaco e l'inappetenza.
Ma di tutto questo vi parlo in un post ufficiale dedicato all’eccellente erba aromatica, per oggi restiamo affascinati da queste venature delle belle foglie che tanto possono raccontarci!!!
Foto © Chef Giuseppe Capano
