Oggi stavo preparando un buon piatto a base di orzo, l’intento era renderlo completo dal punto di vista nutrizionale abbinandoci un legume e la scelta è ricaduta sulle lenticchie che avevo di ottima qualità a disposizione nella loro versione a chicco piccolo e verde marrone.
Quelle che comunemente vengono paragonate alla varietà di Castelluccio che visti i tormenti della natura e del suolo spero possa tornare a essere la piccola capitale delle lenticchie che è sempre stata con i suoi campi che all’epoca della fioritura sono una poesia unica.
La ricetta è riuscita molto bene e sarò l’oggetto del post di domani con descrizione completa di tutti i passaggi, foto a supporto per documentarne l’estetica finale e eventuali consigli.
Uno di questi ve lo voglio anticipare subito, a un certo punto della cottura dell’orzo in cui praticamente non avevo aggiunto sale sentivo la necessità di dare un tocco insaporente maggiore.
L’intenzione era non ricorrere al sale come forse avrete intuito e la prima soluzione è stata ricorrere a quel potente mix di spezie che ritroviamo sotto il nome di curry.
Una discreta soluzione ma a cui mancava lo stesso una spinta maggiore per rendere il piatto altamente gradevole e quindi vincente per l’obbiettivo del gradimento finale.
Mi sono ricordato di avere a disposizione delle ottime mandorle già tostate faceti parti dei prodotti distribuiti dal commercio equo e solidale ad aiuto di realtà agricole meritevoli di sostegno e valorizzazione.
Provenienti dalla Sicilia sono vendute più come consumo da snack, ma il loro ruolo può essere estremamente utile alla pratica di cucina.
Non serve ovviamente acquistarle ne già tostate ne dal circuito del commercio equo, anche se prendendole da li fate solamente del bene e in forma sicura.
È funzionale qualsiasi altra tipologia di qualità che basta mettere in un piccolo padellino e a calore basso tostare delicatamente per alcuni minuti fino a quando i sapori delle mandorle si concentrano ed esaltano al massimo tirando fuori il meglio della sapidità.
Proprio quello che serviva al mio orzo che infatti ha acquisito la sua forma definitiva di bontà proprio grazie alle mandorle escludendo il ricorso al sale, il mio intento.
Quello che possiamo trarre da questa minuscola vicenda di cucina è che noi abbiamo tante possibilità e armi per realizzare piatti equilibrati anche sul fronte degli insaporitori.
Elementi aromatici spesso, molto spesso, abusati come il primo della lista, il sale, insieme a schifezze ancora più nefande e devastanti come gli orrendi dadi e estratti di nefandezze alimentari.
Si tratta solo di conoscere le soluzioni possibili e una è proprio questa, ma l’elenco è lungo e vedremo nei nostri prossimi appuntamenti di segnalarne altre!!!