Una delle prime azioni che si intraprendono formulando una dieta è quella di limitare i grassi di qualsiasi tipo, sono le sostanze a più alta valenza energetica e istintivamente anche consultando varie fonti si ritiene che la loro forte limitazione abbia la precedenza su tutto il resto.
La questione, invece, è molto più complessa di così e ad esempio il ruolo degli zuccheri o glucidi intendendo con questo termine una vastità si alimenti e non solo quelli dolci ha un impatto maggiore che rende il limitare i grassi un azione a volte irrilevante ai fini della salute e del peso.
Ma c’è molto di più perché in oli e condimenti si ritrovano sostanze assolutamente preziose per l’organismo come gli omega-3 la cui assenza dovuta a un limitare i grassi incondizionato rischia di privare l’organismo di barriere di difesa estremamente potenti.
Gli studi a questo proposito sono molteplici e in uno degli ultimi si fa notare con molta chiarezza come a fronte del consumo incontrollato di cibi raffinati e trasformati il contemporaneo limitare i grassi, pensando con questo di compiere un gesto sano, diventa una sorta di boomerang che amplifica a dismisura i danni degli alimenti trasformati industrialmente.
In particolare il focus sono stati proprio gli omega-3 ritrovabili in abbondanza nel pesce, in alcuni alimenti di natura vegetale come i semi di lino e in alcuni oli da condimento spesso erroneamente esclusi o limitati senza criterio.
A fronte di diete sbilanciate in cui prevalgono cibi raffinati, lavorati industrialmente fino all'estremo solo per garantire gradevolezza e durata nel tempo, prive dell’apporto fondamentale di fibre e di altri preziosi nutrienti la presenza degli omega-3 e in generale di determinati acidi grassi polinsaturi può aiutare moltissimo a limitare gli stati infiammatori dell’organismo.
Con ripercussioni positive anche su organi in apparenza poco collegati con la qualità della dieta come il cervello e le sue aree addette alla memoria.
Ovviamente non basta integrare acidi grassi polinsaturi in una dieta comunque sbilanciata, ricca di cibi raffinati, ultra lavorati, povera di fibre e così via, l’azione contemporanea è quella di formulare percorsi alimentari attenti senza però fare in modo che il limitare i grassi sia un dogma imprescindibile.
Come si vede da questo e altri studi grassi e oli ultra sani e di alta qualità come l’extravergine d’oliva devono comunque essere sempre presenti nelle quantità adeguate altrimenti i danni nel corso del tempo sono ben maggiori rispetto a una loro limitazione.
In sintesi come riportano i ricercatori alla fine del loro studio guardare alle sole informazioni numeriche nutrizionali di un singolo alimento o di una somma all’interno di una ricetta può essere del tutto irrilevante se la qualità dei nutrienti presenti è di fatto molto bassa con una prevalenza di carboidrati raffinati.