Dopo la pubblicazione della ricetta di frittelline sane e buone con i getti apicali del luppolo selvatico alcune persone mi hanno chiesto di parlare più nello specifico di questo omaggio vegetale frutto della primavera e facilmente ritrovabile in campi, prati incolti, margini di bosco.
Così riprendo oggi un precedente post e riassumo le informazioni più salienti, i lettori più assidui del blog ritroveranno notizie già conosciute, ma credo faccia piacere e sia utile per molti approfondire la conoscenza con questi squisiti germogli naturali!
Le caratteristiche cimette di questa pianta selvatica si trovano con facilità da inizio primavera fino a quasi tutto aprile e a volte anche maggio se il clima non è particolarmente caldo e secco.
Crescono rigogliose in particolare nelle parti più fresche e mediamente assolate di prati e campi dove allo stesso tempo si trovano spesso numerose altre squisite erbe di campo.
Ancora più abbondante e folto per la verità si trova lungo la terra che costeggia i corsi d’acqua e nelle aree intorno a boschi e boscaglie spesso mimetizzato da altre piante del medesimo colore, anche se una volta vista forma e dimensione per la prima volta poi non ci si può più sbagliare.
Lo dico soprattutto a favore dei tanti che mi hanno scritto esprimendo timori più che comprensibili rispetto alla ricerca delle erbe di campo, come ho risposto non abbiate timori, basta farvi guidare le prime volte da esperti e amanti della raccolta spontanea di erbe!
Di questa pianta specifica si raccoglie la parte superiore i cosiddetti getti che in cima ricordano vagamente un esile asparago tanto che in alcune zone vengono definiti impropriamente “asparagi selvatici”, diciamo i primi 20-25 cm circa, forse anche meno.
Questo per comodità di raccolta perché poi in realtà nel momento di pulirli si tengono giusto i getti di cima fino alle prime foglie, in pratica la parte più tenera e gustosa tralasciando quella più fibrosa e via via più amara e meno gradevole.
La cottura è molto breve e può avvenire per lessatura in poca acqua o a vapore per un tempo che a seconda delle quantità preparate varia dai 5 ai 10 minuti, ma ci sono occasioni per utilizzare le cime anche a crudo ad esempio in frittelle, frittate, risotti e altro.
In ogni caso da questa preparazione di cottura preliminare si può partire per realizzare un infinità di ricette imitando un po’ tutti gli usi dei classici asparagi e molto di più a dire il vero.
Una traccia evidente l’avete avuta appunta con l’ultima ricetta in cui i getti erano lessati, ma tutto sommato se li trovate molto giovani e teneri potete anche usarli direttamente a crudo!
Foto © Chef Giuseppe Capano