Rosso e piccante come il peperoncino, un paragone fatto oggi con moltissime cose spesso molto al di la della valenza alimentare e nutrizionale.
Così il peperoncino entra nella terminologia simbolica della vita comune come sinonimo di eccesso, trasgressione e molto altro, con una bella frequenza di non corrispondenza reale devo dire!
Nell’ambito alimentare, il suo ambito, il peperoncino rivela enormi doti e molte ricerche ne sondano continuamente gli aspetti nutrizionali, preventivi, curativi e di aiuto riflesso rispetto a obbiettivi di controllo alimentare vario.
Ad esempio recentemente i ricercatori del’università di Maastricht hanno ben osservato come uno dei vantaggi dell’assunzione moderata di peperoncino riguarda il soddisfacimento del senso di sazietà con un risvolto diretto sul contenimento delle calorie e quindi del controllo del peso.
Pubblicato su Appetite lo studio ha confermato una serie di altre ricerche precedenti che già avevano messo in risalto questo interessante aspetto senza contare tutti gli innumerevoli altri contributi portati dall’assunzione di questo prezioso alimento.
Se ne parla oggi diffusamente sul Corriere della Sera nel supplemento salute all’interno della pagina alimentazione dove l’articolo viene accompagnato da una mia ricetta che ricalca una combinazione classica della cucina del sud Italia.
Dove spesso e con frequenza il pesce è accompagnato dai legumi insieme a moltissime erbe aromatiche locali in un'armonia finale di sapori, profumi e aromi.
In apparenza un contrasto nutrizionale, proteine sommate a proteine, a ben guardare, invece, una geniale integrazione in un contesto in cui spesso il pesce era poco e l’abbinamento con i legumi completava il quadro alimentare quotidiano.
Ve ne riparlo meglio domani quando vi allegherò la ricetta uscita oggi sul Corriere!