Da una delle ultime indagini conoscitive svolte da ricercatori statunitensi è uscita un ennesima raccomandazione nella scelta delle fonti di proteine più appropriate per conservare un efficiente stato di salute.
Come è facile intuire i problemi maggiori nascono quando si consumano in maniera eccessiva e continuativa fonti di proteine animali come carne, pesce e elementi paralleli quali le uova.
Da tempo sono invece noti i minori impatti alimentari delle fonti di proteine vegetali che per nostra fortuna abbondano, come vedremo più avanti, in un numero considerevole di cibi che possiamo portare a tavola.
L’esigenza di consumare costantemente una certa quota di proteine non è ovviamente in discussione, il problema nasce piuttosto da due fattori paralleli, da un lato alcune moderne diete che spingono verso una presenza massiccia di proteine nei pasti quotidiani, dall’altro la convinzione ancora fortemente radicata che le proteine si trovino solo in carne e pesce.
A cui aggiungo probabilmente una fatto squisitamente pratico per quanto anche questo errato, l’apparente superiore velocità di portare in tavola proteine scegliendo senza farsi molte domande la carne, ne è un esempio lampante la classica bistecca messa in padella.
Nel fare questo abituale gesto dovremmo magari tener presente che l’impatto negativo delle proteine animali usate in maniera squilibrata può farci veramente molto male.
Nella ricerca citata appare molto chiaro che una semplice sostituzione del solo 3 % di calorie con proteine vegetali rispetto a quelle animali ha un influenza determinante sulla quota di decessi complessivi a prescindere dallo stato di salute di partenza e da altri comuni fattori dello stile di vita.
Se mi seguite da molto spero vi sarete accorti che in molti piatti proposti ci sono tanti alimenti con una loro interessante e proficua quota di proteine vegetali.
Sono quindi moltissime le fonti vegetali di proteine e la loro somma all’interno di una singola ricetta può coprire gran parte delle esigenze funzionali dell’organismo rispetto a queste importanti sostanze vitali.
Per non rimanere nel vago vediamo insieme alcuni esempi di cibi vegetali con quote interessanti e benefiche di proteine.
Possiamo partire da elementi classici come i legumi: in ceci, fagioli, lenticchie, piselli e fave le percentuali presenti sono sempre di medio alto valore, ne vediamo una buona traccia in questa ricetta in cui per altro sono arricchiti dalle quote portate dai cereali.
Ci sono però, forse con sorpresa da parte di alcuni, anche discrete quote in alcuni ortaggi di uso comune come spinaci e broccoletti.
Non possiamo poi certo trascurare i gustosi e croccanti semi oleosi: tra zucca, lino, girasole, sesamo e chia giusto per citare i principali non abbiamo che l’imbarazzo della scelta.
E ancora la frutta secca in guscio che a fronte di quote di grassi importanti, che sono però di alta qualità nutrizionale, possiede ottime fonti proteiche, possiamo allora scegliere tra mandorle, anacardi, nocciole, pinoli, pistacchi e noci con molta fantasia.
Non dimentichiamo poi che anche i comuni cereali in chicchi forniscono interessanti quote proteiche: quinoa, sorgo, grano saraceno, riso integrale, farro e orzo fra i tanti.
Infine classiche fonti proteiche a ricalcare anche forme e funzioni della carne come i tanti derivati dalla soia tra cui il tofu e il tempeh.