Oltre un mese fa avevo parlato dei semi di lino e delle loro innumerevoli virtù, i semi li conosco molto bene, avevo ricevuto dei prodotti a base di semi di lino da provare e da li era nato lo stimolo per parlare di questi semi.
Ho poi trovato il tempo di provare quei prodotti e a breve sul mio portale comparirà la recensione, non proprio positiva visto che in buona sostanza vengono venduti semi già macinati, una soluzione sicuramente pratica per i tanti pigri in circolazione, ma poco sensata e lungimirante.
Chi usa e conosce bene questi semi, infatti, sa bene della loro alta deperibilità una volta macinati, tanto è vero che il loro prezioso olio (dopo spremitura dei semi) ha pochi mesi di vita in pieno potenziale e per altro deve essere conservato in frigorifero per non rovinare la sua composizione organolettica.
In ogni caso la prova di questi prodotti ha avuto una grande pregio, farmi riconsiderare meglio la positività dei semi di lino integri.
Poi tra me riflettevo sulla pigrizia di tante persone che per non “investire” cinque minuti del loro tempo a macinare salutari semi si affiderebbe a qualsiasi soluzione pronta senza pensare al senso nutritivo che può avere.
Questo da un lato, dall’altro invece la riflessione era su come dal lato opposto i produttori debbano a ogni costo inventarsi esigenze di consumo che in realtà non hanno una reale necessità e logica di consumo, fino a farle sembrare e purtroppo diventare come una prassi indispensabile al buon vivere.
Di esempi ce ne sono moltissimi e non solo nel campo alimentare, potremmo quasi creare un filone sul blog segnalando i casi più clamorosi rimanendo nei nostri ambiti alimentari.
Credo ne troveremmo delle belle, anzi aspetto i vostri suggerimenti in merito.
Tornando al pratico e godereccio vi lascio una buona idea di come poter usare i semi di lino in una ricetta, un buona insalata dove si gode anche dei pregi della mela, oltre che delle altre verdure a crudo.
Provatela e fatemi sapere.
Insalata di radicchio e rucola con mela ai semi di lino e emulsione all’arancia
Ingredienti per 4 persone:
- 1 mela renetta,
- ½ limone,
- 1 cespo di radicchio variegato,
- 2 mazzetti di rucola,
- 1 arancia,
- 1 cucchiaino di miele d’acacia,
- 120 g di pecorino a media stagionatura,
- 2-3 cucchiai di semi di lino,
- aceto di mele,
- pepe,
- olio extravergine d'oliva,
- sale
Preparazione
- Sbucciare la mela, dividerla a metà, eliminare i semi interni e tagliarla in piccoli cubetti, condirla semplicemente con un pizzico di sale e il succo di limone, coprirla e conservarla al fresco.
- Lavare il radicchio variegato, conservare da parte alcune delle fogli più belle e affettare le restanti, lavare la rucola e tagliarla allo stesso modo.
- Lavare e asciugare l’arancia, grattugiare 1 cucchiaino circa della buccia e spremere il succo, mettere buccia e succo in una ciotolina, aggiungere 1 cucchiaino di ceto di mele, e 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale, il miele e una macinata di pepe, mescolare a lungo fino a creare un’emulsione.
- Ridurre in sottili scaglie il pecorino, mescolare insieme le due insalate e stenderle sul fondo dei piatti, condirle con l’emulsione all’arancia.
- Pestare o macinare i semi di lino, passare i cubetti di mela nei semi macinati e metterle al centro dei piatti, circondare con le scaglie di pecorino e servire.
Questa panatura è davvero sfiziosa come idea! I semi di lino li consumo solo a colazione e talvolta aggiunti all’impasto del pane che preparo con la pasta madre. Tra tutti i semi che uso questi non sono quelli che preferisco, ma hanno delle qualità così importanti che non posso che considerarli.
Grazie per lo spunto, ne farò tesoro.
Notte,
Sissa
Ciao Sissa, hai ragione sui semi di lino, nel senso che non fanno impazzire per il gusto, sono molto più buoni quelli di girasole o sesamo ad esempio, ma come dicevi tu hanno talmente tante virtù che bisogna trovare il modo intrigante e intelligente di consumarli abitualmente e quello di questa ricetta mi sembra molto interessante visto che si può estendere a tanta altra frutta e verdura.
sei un suggeritore perfetto!
grazie 🙂
Sissa
Interessante la “panatura” dei cubetti di mela, da tener presente. Grazie 🙂
ciao Giuseppe, pestare o macinare i semi, dici, e questo mi fa venire in mente le farine per il pane. Per una manciata di semi di lino un mortaio si presta bene, ma per un mezzo chilo di pagnotta ci vorrebbe un mulino elettrico, che ha un costo alto. Presumo che anche le farine di grano, se macinate subito prima di fare il pane siano piu’ integre e vive. E’ così? E si trova in commercio grano per ottenere le farine che si usano: grano tenero, duro, kamut, manitoba e così via? Sarebbe il colmo, per le politiche della distribuzione, non trovare la materia prima che giustifichi l’acquisto del mulino. Grazie
Michele
Ciao Michele,
si in assoluto la farina appena macinata è di un livello stratosferico rispetto a quella comprata per quanto di qualità la si possa prendere, è superiore e non solo dal punto di vista nutritivo ma in particolare per il sapore, i profumi e gli aromi che sprigiona.
Ovviamente ci sono in commercio grani da macinare, per il contesto professionale anche di diverse qualità per cui presumo anche per il dettaglio, ma su questo non ho dati certi visto che quando mi servono accedo tramite altri canali.
Però sono abbastanza sicuro che nelle varie catene del biologico c’è una buona scelta in merito.
Salve,
sinceramente non ti conoscevo prima di questo articolo, stavo cercando il modo migliore per assumere le virtù di cui parli riguardo i semi di lino. Il mio consumo di semi di lino è quotidiano tranne pause di circa 1 mese ogni 3 per disintossicarmi seppur da un alimento nutriente come questo. Io lo uso macinandolo insieme a 2 o 3 mandorle o 1 o 2 noci nel procedimento di preparazione di una parte della mia colazione: il budwig. Posso solo che confermarti le proprietà di questo alimento (molto usato in tempi antichi) coadiuvato da altri ingredienti assunti attraverso una colazione abbondante fatta con orzo e fette biscottate con marmellata di ribes e/o mirtilli 0% zuccheri aggiunti e il suddetto budwig. Avrò attraverso la tua ricetta un modo sicuramente più creativo per assumerlo. Ti faccio i migliori complimenti, ed è un piacere trovare conferme attraverso la tua passione, la tua curiosità e quindi il tuo lavoro al mio modo, e credo sia anche il tuo, ti (ri-)considerare il cibo…ossia il cibo come medicina.
Un saluto
Raimondo
Grazie Raimondo delle tue belle considerazioni e benvenuto nel blog!
Spero che la ricetta se la provi sia di tuo gradimento, personalmente credo sempre di più nei semi di lino (come in altri alimenti strategici) tanto che nella seconda edizione del libro sui tumori che ho scritto e esce a febbraio, in accordo con il medico con cui ho scritto il libro, li ho messi praticamente in quasi tutte le ricette presenti e dove none era possibile li ho alternati con la curcuma, altro potente e salutare alimento che andrebbe consumato con frequenza.
In generale bisognerebbe anche riflettere su come sono le cose piccole e semplici a essere le più salutari e potenti, una considerazione profonda che forse fa un po’ paura prendere in esame!!
A presto
Giuseppe
Condivido molto le tue riflessioni e ribadisco lo stupore di non averti conosciuto prima… Conosco le proprietà della curcuma e anche del cumino ma entrambi sono difficili da coniugare con le mie “mediterranee” percezioni sensoriali: sto leggendo i tuoi articoli sulla curcuma e proverò, come dici, ad un utilizzo più soft di queste miracolose spezie.
Complimenti e a presto
Raimondo
Grazie ancora Raimondo,
per qualsiasi cosa sono qui, al massimo dovrai solo aspettare un attimo per la risposta, ma è un piacere.
A presto
Giuseppe
Cercavo una ricetta per un’insalata con radicchio rosa del Veneto ed ho trovato molto interessante l’articolo. Ogni giorno consumo mandorle( che adoro), noci e semi vari e questa insalata è sicuramente particolare, bella e salutare. Complimenti.
Benvenuta Antonella e grazie dei complimenti,
oltre a questa sperò avrà modo di apprezzare altre ricette!
A presto
Giuseppe