Dicevamo ieri dello spezzatino preparato durante il corso di cucina, per altro lo stesso spezzatino che con successo abbiamo introdotto quest'anno all'interno della nostra linea di cucina vegetariana in Toscana, nel ristorante del festival che si è di recente concluso.
La differenza è che nel nostro caso abbiamo preferito scegliere come prodotto di riferimento la soia ristrutturata in bocconcini che lavoravamo prima per bene come reidratazione e insaporimento e poi preparavamo in modo analogo alla ricetta che più avanti troverete.
E qui stanno le differenze che potete apportare voi come dicevo ieri, la ricetta si adatta per essere preparata con il seitan, i ristrutturati, il tofu e volendo anche il tempeh.
Bel tratto distintivo direi, al di la della bontà o meno del piatto che sconfina nella soggettività di ogni singola persona e che semmai sarete voi a raccontarmi, se vi fa piacere.
La ricetta è abbastanza semplice, il tocco esclusivo che potete dare e che abbiamo provato tutti insieme nel corso di cucina è quello di aggiungere nel soffritto di base con sedano, carote e cipolle anche un poco di tofu affumicato tritato o tagliato in piccoli dadini.
L'effetto è notevole e migliora di molto il gusto complessivo, a patto che vi piaccia l'aroma di affumicato, in alternativa come suggerivo durante la lezione un tocco, questa volta a fine cottura, di buccia di limone grattugiata o cannella in polvere può dare un segno molto originale al piatto.
Un altro grande vantaggio sono i tempi di preparazione che al contrario di quanto avviene per la carne sono ridotti e circoscritti, diciamo che per quattro persone lo preparate anche in 20-25 minuti.
Vi basterà cuocere in contemporanea lo spezzatino e le zucchine trifolate che poi unirete a fine cottura.
A proposito delle zucchine due note: la loro presenza è calibrata per comprendere una buona dose di ortaggi nel piatto e migliorare il sapore complessivo, in altre periodi stagionali potrete però scegliere ortaggi diversi, come zucca in autunno, verdi broccoletti in inverno, taccole o piattoni in primavera.
Ora a voi la ricetta.
Seitan alla pizzaiola con zucchine trifolate
Ingredienti per 4 persone:
- 400 g di seitan,
- 1 carota media,
- 3 coste singole di sedano,
- 1 cipolla media,
- 90 g di olive nere snocciolate,
- 100 ml di vino bianco,
- 200 g di passata di pomodoro,
- 3 zucchine,
- 1 spicchio d’aglio,
- origano secco,
- olio extravergine d'oliva,
- sale
Preparazione
- Pulire e lavare la carota e il sedano, sbucciare la cipolla e tritare finemente le tre verdure.
- Rosolarle per 10 minuti a fuoco medio basso e pentola coperta insieme a 4 cucchiai d'olio e alla salvia lavata e affettata (qui al posto della salvia potete aggiungere 1-2 cucchiai circa di tofu affumicato tritato).
- Aggiungere il seitan tagliato in piccoli pezzi e insaporirlo per 2-3 minuti.
- Bagnare con il vino bianco, farlo evaporare, unire le olive nere tritate, la passata di pomodoro, poca acqua e un pizzico di sale.
- Mescolare, coprire nuovamente con un coperchio e cuocere per 10-15 minuti a fuoco medio basso.
- A parte tagliare le zucchine a cubetti, sbucciare e tritare l’aglio, rosolarlo velocemente in una padella con poco olio, aggiungere le zucchine, salarle e trifolarle per 10 minuti.
- In ultimo completarle con abbondante origano (facoltativo) e unirle al seitan.
[…] Uno spezzatino speciale […]
Strepitoso il suggerimento di caratterizzare la pizzaiola col tofu affumicato o con altri aromi!!!c’è sempre da imparare grazie a questo blog (e alla tua generosità nel condividere le tue ‘scoperte’)
Ciao Elena e grazie,
si è un suggerimento che penso possa tornare molto utile anche per altre occasioni, questi per alcuni sono segreti da tenere gelosamente nascosti, io penso invece che la funzione sociale di una bravo cuoco sia proprio quella di aiutare gli altri donando le sue scoperte e le sue conoscenze.
Il problema vero è che si fa fatica a pensare che un cuoco (o un altro mestiere simile) debba avere anche una funzione sociale.
Nel mio campo poi si vive solo di stelle, in tutti i sensi!!!
A presto
Giuseppe
Ecco, appunto…un professionista che ‘regala’ la sua scienza…i suoi trucchi…le sue scoperte e invenzioni….è questo il bello…di foodblogger bravissime/i ne esistono un sacco,e la rete aiuta molto in questi scambi culinari fra appassionati…ma è la professionalità che fa la differenza..e la gratuità della professionalità è un bellissimo dono!
be’, Giuseppe, forse la funzione l’hai trovata. Provo un altro punto di vista: mi sa che qualsiasi mestiere, comportamento o interazione abbiano tutti inevitabilmente un ruolo sociale e un bel passo, per scoprire il modo in cui condurli, è accorgersene. Se poi il modo è regalare a prescindere (e non, ad es. farne questione strettamente mercantile), è un altro bel passo, soprattutto personale. E l’utilità sociale? La professionalità, certo, il rispetto e l’apertura mentale verso l’atto di nutrirci, certo, e, se questo punto di vista sta in piedi, un ingrediente miracoloso e rarissimo: l’esempio. Altrimenti seguirei un altro blog 😉
a presto
michele
Certo, grazie Michele, per fortuna non segui un altro blog!!!
Si è proprio come dici, ho impiegato veramente tanto a capire quale ruolo il mio lavoro poteva avere e forse ora mi pare di capirlo con più chiarezza.
In questa direzione penso di impostare tutto il futuro professionale, per altro è un percorso di continue scoperte di vita, aspetti e punti di vista che sono puro arricchimento personale.
Come i pensieri, le idee, le opinioni, che tu mi scrivi e altri anche.
Questo è un bel senso e forse la risposta a quale sia la mia funzione.
A presto
Giuseppe
incredibilmente buona….il tofu affumicato ha fatto pensare agli invitati che nel sugo ci fosse una squisita pancetta..
Ciao Marina,
grazie mi hai riportato indietro nel tempo con il bel ricordo di questa ricetta e mi hai dato una preziosa conferma della sua validità.
A presto
Giuseppe